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Economia | 29 dicembre 2025, 06:03

L’economia della Granda, pur con qualche criticità, resta un motore per il Piemonte

Gli indicatori restano in buona parte positivi, pur in un contesto di crescita più moderata rispetto agli anni precedenti. Le difficoltà interessano specialmente il comparto automotive e le incertezze per l’export sono legate ai dazi imposti dal presidente americano Trump

Il presidente della Camera di Commercio Luca Crosetto

Il presidente della Camera di Commercio Luca Crosetto

Ogni fine anno è tempo di bilanci e tra questi non può non esserci quello economico.

Qual è lo stato di salute dell’economia cuneese e quali le prospettive?

Non siamo economisti e meno che mai veggenti per cui ci siamo semplicemente limitati a spulciare nel nostro archivio consultando le decine (se non centinaia) di articoli che Targatocn.it, ha proposto ai suoi lettori nel corso del 2025, servizi che, a vario titolo, riguardano l’economia della Granda.

Il quadro che ne emerge, dovendo giocoforza ricondurre il tutto a ragionevole sintesi, evidenzia alcuni aspetti chiave, dettagliatamente riportati nel “Rapporto Cuneo 2025” presentato a luglio dalla Camera di Commercio.

 

Una fotografia che – nonostante la complicata congiuntura internazionale – è caratterizzata da segnali positivi e dinamismo, pur con alcune difficoltà legate al contesto globale e alle nuove problematiche determinate dai dazi voluti dal presidente americano Donald Trump.

A fine 2025, l'economia della provincia di Cuneo si conferma un motore economico del Piemonte, mostrando indicatori positivi, sebbene in un contesto di crescita più moderata rispetto agli anni precedenti e con alcune criticità settoriali. 

Cuneo vanta il miglior Pil (prodotto interno lordo) e valore aggiunto pro capite della Regione, confermandosi un territorio economicamente solido.

Il dato più eclatante è il tasso di disoccupazione, che si attesta a un livello molto basso (2,8% nel 2024, dato consolidato nel 2025), tanto da far meritare ancora alla provincia l'appellativo di "Baviera d'Italia" per il lavoro, così almeno l’hanno definita alcuni quotidiani economici nazionali.

Permane tuttavia – sempre per ciò che concerne il fronte occupazionale - una evidente criticità riguardo all'occupazione femminile.

Le esportazioni hanno registrato buone performance, con una crescita particolarmente positiva verso i mercati comunitari almeno fino alla prima metà del 2025. 

Così il presidente della Camera di Commercio Luca Crosetto nella presentazione del Rapporto 2025 sullo stato dell’economia cuneese:

“I dati che emergono dalla lettura del Rapporto e dalle informazioni contenute nella dashboard “Economia Cuneo” di InfoCamere presentano una provincia che ha visto il Prodotto Interno Lordo crescere dell’1,7% e raggiungere i 23,4 miliardi di euro, spinto dalle esportazioni che hanno superato gli 11 miliardi di euro, con un valore aggiunto pro capite di 35.943 euro che ci fa tornare al primo posto tra le province piemontesi. La crescita è stata più significativa rispetto alla media regionale e nazionale, il tasso di occupazione è salito, le esportazioni sono andate in controtendenza rispetto al dato piemontese e nazionale e sono cresciute, la popolazione ha mantenuto gli stessi numeri dello scorso anno pur confermando il progressivo invecchiamento, è lievemente calato il numero delle imprese, che diventano sempre più strutturate, in particolare quelle dell’imprenditoria straniera, il turismo archivia un anno positivo sia sul fronte degli arrivi che delle presenze e sono cresciuti sia i depositi bancari che il risparmio postale”.

 

Si conferma dunque sul piano demografico – come evidenzia il presidente della Camera di Commercio – un costante invecchiamento della popolazione a fronte di un vistoso calo di natalità, mentre si fa notare come il contributo degli immigrati all'economia locale stia diventando ogni anno più significativo.

In questo quadro, nonostante sia temerario avventurarcisi , proviamo a considerare qualche prospettiva.

Il settore manifatturiero mostra ancora previsioni di crescita, mentre la crisi del settore automobilistico ha avuto un impatto notevole, che, oltre ad aver portato ad un aumento del numero dei cassaintegrati, non lascia intravedere come se ne potrà uscire.

In sintesi, l'economia cuneese a fine 2025 è caratterizzata da una solida base e da un notevole dinamismo imprenditoriale, capace di affrontare le sfide globali, pur in presenza di segnali di rallentamento a livello regionale e nazionale.

Chi volesse un'analisi più approfondita può consultare il Rapporto Cuneo 2025 della Camera di Commercio. 

Giampaolo Testa

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