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Provincia | 14 dicembre 2025, 11:00

Farinél/ In Giappone, dove volano Le Nuvole

La trasferta della società che rappresenta il cuneese nel cheerleading per disabili si conclude nel migliore dei modi, il racconto del nostro Farinél che ha fatto parte della delegazione.

Farinél/ In Giappone, dove volano Le Nuvole

Mentre scrivo ho ancora negli occhi e nella mente i suoni e i colori della giornata di gare trascorsa a Takasaki dove si sono appena conclusi i mondiali di Cheerleading.

A fianco di tante squadre di splendidi e aitanti, nonché atletici, ragazzi e ragazze ce n’era un’altra, all’apparenza più caotica e meno uniforme, ma non per questo meno bella: Le Nuvole. Un nome che invita a sognare, a tendere all’infinito, a superare le barriere.

Questo fanno i ragazzi della presidente Isabella Berardo, superano barriere che sembrano insormontabili come quella di volare verso il Giappone con un gruppo di ragazzi con gravi disabilità, con al seguito genitori che hanno dedicato la vita a loro.

In questi giorni ho avuto modo di conoscere meglio i ragazzi delle Nuvole Marco, Gianco, Simona, Martina, Danilo, Alex, Chiara, Riccardo e alcuni dei loro genitori.

Persone straordinarie a cui la vita ha regalato un figlio con una grave disabilità, persone che hanno imparato a lottare per far sentire la propria voce in un sistema che spesso dimentica gli ultimi o che se ne ricorda solamente quando ci sono da raccogliere dei consensi.

Storie che fanno capire come essere nati “Normodotati” sia una fortuna da non dare per scontata e che essere nati con una disabilità non è per forza una sfortuna. I genitori che ho conosciuto sono persone che hanno dedicato gran parte della loro vita a questi figli, tanto da accompagnarli dall’altra parte del mondo per coronare il sogno di partecipare ai mondiali di Cheerleading.

Un’ora e mezza di volo fino a Monaco di Baviera e poi 14 ore fino a Tokyo, andata e ritorno in sei giorni, ma non ho sentito una lamentela, un pentimento e la vittoria dei ragazzi con i loro sorrisi ha ripagato sicuramente i genitori di tanti sforzi e sacrifici.

Sforzi e sacrifici che nemmeno posso immaginare perché un figlio con una disabilità grave è una rivoluzione della propria vita e ho veramente apprezzato come questi genitori abbiano saputo non smettere di ridere e scherzare, non si siano pianti addosso riuscendo a costruire un presente e un futuro per loro e i loro figli.

La sensazione che ho avuto è che abbiano imparato a mostrare una empatia diversa nei confronti del prossimo che li porta ad affrontare ogni sfida.

Così fanno anche i loro figli che ho veramente apprezzato e a cui sento di volere già bene. “Sprecato è tutto il tempo che in amor non si spende scriveva Torquato Tasso e di amore in questi giorni ne ho sentito moltissimo intorno a questi ragazzi e, di rimando, intorno a me. Mi sono sentito a mia volta amato e protetto ed è una sensazione bellissima.

Scrivere dell’impresa di questi atleti disabili mi ha riempito di gioia indipendentemente dal risultato finale che è stato trionfale.

Oggi i ragazzi vivranno una giornata di svago a Tokyo prima del rientro nella giornata di domani, con ancora negli occhi e nel cuore le emozioni vissute nel mondiale di Cheerleading di Takasaki, emozioni che accompagneranno per sempre i ragazzi e che rimarranno indelebili nella mia mente.

Come nuvole in grado di volare verso nuovi orizzonti superando ogni genere di barriera e ostacolo.

Marcello Pasquero

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