Erano circa 150, soprattutto insegnanti e studenti, i manifestanti scesi in piazza per lo sciopero generale del 28 novembre.
La mobilitazione cuneese ha visto l'adesione di 19 organizzazioni tra sindacati, movimenti politici e associazioni della società civile.
Tra i promotori figurano CUB Cuneo e USB, affiancati da realtà diverse come Non Una di Meno Cuneo, la Comunità Islamica, Fridays for Future, l'Unione Inquilini e numerose altre sigle del territorio.
I partecipanti si sono dati appuntamento in piazza Europa alle 9.30, per poi, dopo alcuni interventi, spostarsi in corteo lungo corso Brunet e verso il parco della Resistenza.
Al centro della mobilitazione c'è la richiesta di invertire le priorità di spesa pubblica.
Gli organizzatori chiedono che i miliardi destinati agli armamenti vengano dirottati verso servizi essenziali: sanità e scuola pubbliche, trasporti, diritto all'abitare e cura del territorio.
Sul fronte del lavoro, le rivendicazioni includono salari indicizzati all'inflazione reale, l'introduzione di un salario minimo legale per combattere precarietà e disuguaglianze territoriali, maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e una tassazione più equa su rendite e profitti.
E si torna anche a manifestare in solidarietà con il popolo palestinese.
Lo sciopero coinvolge molte categorie e settori, a partire da trasporti e scuola. Sciopero di 4 ore anche per i vigili del fuoco e per i medici, ovviamente garantendo le urgenze e gli interventi indifferibili. Sciopero anche per i giornalisti.


























