Si è concluso nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 24 novembre, l'incontro in Provincia in occasione della Giornata in memoria delle vittime della strada. Organizzato dalla polizia stradale di Cuneo è iniziato alle 10 ed ha visto la partecipazione del responsabile Aldo Abello, il suo collaboratore ed ex vigile del fuoco Valter Aimar e due mamme dell'Associazione familiari e vittime della strada della provincia.

La sala si è riempita con oltre 150 ragazzi delle terze e quarta superiore provenienti da più istituti del Cuneese, accompagnanti dai propri docenti e dirigenti, unitamente al provveditore agli studi cuneese Umberto Pelassa. Una giornata formativa dedicata alla prevenzione e alla sicurezza sulla strada. I futuri automobilisti sono stati posti di fronte a storie di vita, racconti e testimonianze per essere sensibilizzati sul tema, conoscendo i risvolti di distrazione e decisioni superficiali.

La mattinata si è aperta con la proiezione del film “Young Europe” che proponeva il racconto di tre storie, ambientate in Italia, Francia e Norvegia. La trama si è sviluppata attorno alla vita dei protagonisti che cambiava radicalmente a causa di un incidente stradale. Racconti drammatici che li ha visti assistere inesorabili allo spezzarsi di vite e riconoscerne la responsabilità, un peso con cui confrontarsi che è peggio di una condanna a vita.
Allo stesso modo la testimonianza diretta della vice ispettore della Polizia di Stato Adele Gesso ha tenuto inchiodati alle poltrone i giovani, immersi nel silenzio e nell'elaborazione delle emozioni trasmesse. Adele ha raccontato come il 16 settembre 1996 la sua vita cambiò mentre stava svolgendo il proprio lavoro insieme al collega agente Emanuele Peruzzi. I due erano in servizio sull'autostrada Torino – Savona come pattuglia della polizia stradale di Cherasco, quando l'auto su cui erano a bordo, durante un inseguimento, finì contro il guardrail. Entrambi si salvarono, ma con gravi lesioni, dovendo lottare per la vita e lasciando Adele paralizzata.
A seguire la testimonianza di Elena e Donatella, due mamme dell'Associazione familiari e vittime della strada, ha commosso profondamente i presenti in ascolto. La prima ha racconto l'incidente che ha visto la vita della figlia cessare tragicamente, lasciando nello sconforto lei e il resto della famiglia che, ancora a distanza di qualche anno, continua a non darsi pace ed investe il tempo libero nel trasmettere la propria esperienza nella speranza di poter aiutare il prossimo e scongiurare una nuova potenziale vittima. La seconda mamma ha poi integrato il racconto della prima, in quanto le rispettive figlie erano a bordo della stessa auto quando ebbero l'incidente stradale. Sua figlia, però, lottò ancora tra la vita e la morte per una settimana, fino a quando non si spense definitivamente. Entrambi i racconti toccanti hanno raggiunto i cuori dei ragazzi e dei loro accompagnatori, sospendendo per qualche istante l'effimera realtà e riportando all'attenzione il vero valore della vita.
A questo si riferiscono Aldo Abello e Valter Aimar dell'Associazione familiari e vittime della strada quando nei loro interventi conclusivi hanno ribadito: “La vita è una sola, guidate con prudenza”.















