Carmine Rocco Grassi il prossimo 30 novembre lascerà la Granda per il nuovo incarico di Questore a Parma, dopo 27 mesi alla guida della Polizia di Stato della provincia.
Tempo di ringraziamenti ma anche di bilanci.
Il grazie pubblico ai cittadini e ai comitati, al Prefetto, alle Procure di Cuneo e Asti e ai comandanti delle altre forze dell'ordine e ai sindaci.
Ma anche e soprattutto al personale, senza il quale, ha detto, "niente di quello che siamo riusciti a portare a termine in questi oltre due anni sarebbe stato possibile. Hanno sempre lavorato con professionalità, impegno e dedizione".
Grassi è voluto partire dal dato recentemente diffuso dall'annuale indagine de Il Sole 24 Ore: la provincia di Cuneo ha un indice di delittuosità tra i più bassi del Paese.
Siamo infatti al 98esimo posto in Italia, con un numero di reati che ci rende tra le province più sicure.
Eppure, la percezione di insicurezza consegna un'immagine diversa.
"Lo abbiamo riscontrato sia nel capoluogo che in provincia. Il problema principale riguarda alcune condotte che non costituiscono reato ma sono al più sanzionabili amministrativamente: bivacchi, ubriachezza molesta, consumo di stupefacenti in strada. Sono comportamenti che creano allarme sociale e incidono pesantemente sulla percezione dei residenti", ha sottolineato il questore.
Fin dall’inizio Grassi aveva posto come obiettivo non solo la riduzione dei reati, ma proprio il miglioramento della percezione di sicurezza. Una delle aree più critiche era piazza Boves: "quando sono arrivato la situazione era molto complicata. Siamo intervenuti con i provvedimenti di competenza del questore e con un lavoro sinergico con il Comune, con l'implementazione del sistema di videosorveglianza e con una migliore illuminazione".
E anche con azioni molto dure. Nel suo mandato in Granda, ha disposto 14 provvedimenti di sospensione di attività commerciali. Il numero più alto di sempre. Per il Prestige di piazza Boves le sospensioni sono state ben tre. Il locale non riaprirà più.
Numerose anche le espulsioni dal territorio nazionale con l'accompagnamento alla frontiera. Nessun questore ha adottato così tanti provvedimenti in questo ambito.
E poi ancora numerose operazioni antidroga e tanto lavoro sulla prevenzione, con una continua e ben visibile presenza sul territorio. "Più pattuglie, più controlli, più persone identificate", ha sottolineato.
Tra gli altri fronti, quello della lotta al caporalato. Il questore ha ricordato i numerosi tavoli di lavoro e alcuni episodi, legati soprattutto al territorio di Langhe e Roero, "dove le condotte illecite creano un danno a tutto il sistema e ad un'economica ricca e sana. In questa provincia ho lavorato bene perché tutte le istituzioni remano nella stessa direzione".














