Procedimento sospeso. È questo il primo dato che emerge sulla terza conferenza dei servizi sul progetto del deposito rifiuti pericolosi a Clavesana.
L'incontro, da poco concluso, si è svolto oggi, mercoledì 19 novembre, presso il palazzo della Provincia. A margine della seduta il primo commento è stato quello della consigliera regionale, Giulia Marro: "Prendo atto con soddisfazione delle osservazioni della Regione Piemonte - settore Territorio, che ha espresso sul progetto del deposito di rifiuti a Clavesana forti criticità relativamente al dubbio rispetto del vincolo paesaggistico! Era ora!".
Il progetto prevedeva la realizzazione di un impianto di deposito di rifiuti speciali, compresi rifiuti pericolosi e non pericolosi.
L'operazione ha suscitato immediatamente forti preoccupazioni sul piano ambientale, urbanistico ed economico: le ragioni principali del “No” riguardano la vocazione del territorio — storicamente agricolo, vinicolo e turistico —, il traffico di mezzi pesanti che si genererebbe, e il rischio percepito per la salute e il paesaggio.
"È dal mio insediamento - spiegala consigliera - che seguo questa vicenda, in supporto di cittadini, amministratori locali e comitati, perché quel progetto è sbagliato nel merito e nel metodo, e avrebbe un impatto pesante sul territorio, sull’ambiente e sulla qualità della vita del territorio in “porta di Langa”. Un ottimo lavoro è stato fatto, con il supporto dei pareri regionale e della soprintendenza, dall’ufficio tecnico comunale, con una istruttoria lunga e approfondita.
La sospensione ulteriore – che auspico si trasformi presto in diniego netto - è altresì una nuova piccola vittoria della comunità, che si è mobilitata e non ha mai abbassato la guardia. Ma non abbassiamola neanche ora: continuerò a vigilare passo passo, perché la tutela ambientale è un tema urgente e strutturale, non una battaglia spot".
"Ribadisco - conclude Marro - a Regione il suggerimento di investire sulla prevenzione, sull’economia circolare e sulla riduzione dei conferimenti, non su scorciatoie che scaricano i problemi sui nostri territori. Da cittadina, oltre che da rappresentante istituzionale, aggiungo solo un’ultima osservazione per la ditta Cement, che, per tramite del proprio legale, ha individuato in seduta come inopportuna - o addirittura illecita? - l'azione diretta del comitato popolare sul procedimento di eventuale autorizzazione. Credo che per contraddire tali affermazioni basti la Carta Costituzionale!".
Il procedimento amministrativo ha già visto due precedenti fasi: una prima conferenza (novembre 2023) conclusasi con parere negativo, una seconda (febbraio 2025) che si era chiusa con parere sospensivo.
Presenti come uditori anche i rappresentanti del Comitato dei No, che commentano: "In giornata invieremo una nota ufficiale da parte del nostro gruppo. Al momento possiamo dirci solo parzialmente soddisfatti, la nostra speranza è che al giudizio sospensivo di oggi segua un diniego chiaro e definitivo. È quello che abbiamo sempre chiesto per il territorio. Quindi per ora continueremo a tenere alta l'attenzione sul tema, portando la voce dei cittadini, degli enti e delle aziende, fiduciosi che nei prossimi mesi si possa mettere un punto fermo alla vicenda".














