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I più letti della settimana | 09 novembre 2025, 12:27

Addio a Giorgio Forattini, maestro della satira e padre di una generazione di vignettisti

Il ricordo di Danilo Paparelli: "Se faccio questo mestiere lo devo a lui. Nel 1979 credette in me e cambiò la mia vita. Grazie, Giorgio"

Addio a Giorgio Forattini, maestro della satira e padre di una generazione di vignettisti

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato mercoledì 5 novembre.

Se n'è andato a 94 anni Giorgio Forattini, il papà di una lunga generazioni di vignettisti. Tra questi mi ci metto anch'io, perché se ho intrapreso il mestiere di giornalista e autore satirico lo devo tutto a lui.

Era il 1979, un caro amico commilitone, una volta che ci eravamo congedati, si ritrovò componente della giuria del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi e, sapendo della mia passione per il disegno, m'invitò a realizzare delle vignette perché le avrebbe sottoposte al giudizio di Forattini, che quell'anno avrebbe presieduto il direttivo del Premio.

A quei tempi ero completamente a digiuno di vignette e in poche settimane, con qualche incertezza, ne preparai alcune da inviare al mio amico. Le mostrò a Forattini al quale piacquero molto, così che, su suo suggerimento, l'organizzazione del Premio realizzò una mia mostra personale. L'esposizione ebbe successo tanto da trovare riscontro sui giornali nazionali e da qui partì tutto.

Con Giorgio ci ritrovammo a pubblicare per molti anni su La Repubblica, ma di persona ci sfiorammo una sola volta ad una mostra di Milano. Forattini iniziò la sua carriera a quarant'anni, dopo alcuni mestieri che poco avevano a che fare con l'umorismo e la satira. Dopo i primi lavori su Paese Sera, passò su La Repubblica fin dal primo numero e con questa operazione editoriale ci fu il ritorno delle vignette sui giornali italiani dopo un lungo periodo di assenza.

Tutto questo creò un effetto imitativo, tanto che non ci fu un solo direttore di periodico o quotidiano in tutto il Bel Paese che non volesse un vignettista in prima pagina, facendo la fortuna di tanti disegnatori che per molti anni poterono sbizzarrirsi a fustigare i politici del momento. Io fui uno di questi, tanto che ancora adesso pubblico con entusiasmo immutato sui miei giornali, proprio grazie a Giorgio, di cui sarò eternamente grato, che credette in me fin dal primo momento.

Danilo Paparelli

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