Oggi 4 novembre, la città di Cuneo ha celebrato la ricorrenza della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e del 107° Anniversario della Vittoria, con una cerimonia solenne e articolata.
La manifestazione è iniziata alle ore 9.30 con la deposizione della corona da parte del Comune al Monumento ai Caduti del 2° Reggimento Alpini in Corso Dante.
Alle 9.45 è stata deposta una seconda corona al Monumento dei “Ragazzi del ’99”.
Alle 10.00, al Parco della Resistenza, si è tenuta la parte centrale della cerimonia: saluto ufficiale al Prefetto, alzabandiera, lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa, intervento degli studenti della Consulta Provinciale degli Studenti e l’orazione ufficiale della Dott.ssa Anna Grillini.
Alle 10.45 il corteo ha fatto tappa ai Giardini Fresia presso il Monumento dei Caduti: onori, deposizione di corone, lettura della “Preghiera del Soldato”, e saluto finale ai gonfaloni civici e provinciali.
Nel pomeriggio, alle ore 16.30, è prevista la cerimonia dell’ammainabandiera.
La celebrazione rappresenta un momento di unità civile e commemorazione, che richiama i valori della patria, dell’impegno delle forze armate e del sacrificio dei caduti. Rendere visibile il legame tra memoria storica e impegno contemporaneo – ricordare le guerre e al contempo riaffermare il valore della libertà, dell’unità nazionale e del servizio civico – costituisce il fil rouge della giornata.
La cerimonia ha visto la presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma, degli studenti e della cittadinanza. In particolare l’intervento degli studenti della consulta testimonia il desiderio di coinvolgere le nuove generazioni nella memoria attiva.
La cerimonia del 4 novembre a Cuneo si conferma come un appuntamento solenne che unisce tradizione e contemporaneità: commemorare i caduti, valorizzare l’impegno delle forze armate, coinvolgere i giovani, riflettere sul valore dell’unità nazionale in tempi complessi.
L’appuntamento di quest’anno ha ribadito come la memoria, nel suo svolgersi pubblico e condiviso, resti pilastro fondamentale del tessuto civico.


































