La Cogesi, attraverso l’Acda, si è aggiudicata un finanziamento di 21,7 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito del decreto “Adozione dello stralcio attuativo del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico”. Il progetto comprende tre interventi principali, di cui uno particolarmente significativo, mirato alla prevenzione delle infiltrazioni nelle sorgenti e al rinnovamento della rete idrica cuneese.
Il presidente di Acda, Livio Quaranta, spiega: “Tre anni fa Acda presentò una proposta di intervento attraverso Cogesi, incentrata sulle sorgenti delle Grotte del Bandito, al confine tra Roaschia e Valdieri, e sulla vasca di distribuzione della Crocetta, che serve l’intera rete idrica della città di Cuneo. L’acquedotto interessato non è solo del capoluogo, ma quello intercomunale di Cuneo”.
L’intero distretto prende origine da Borgo San Dalmazzo e si articola in tre grandi linee di distribuzione.
La prima parte dalla Crocetta e rifornisce Cuneo.
La seconda, sulla destra del torrente Gesso, serve Boves, le borgate e la zona di destra Gesso di Cuneo, Borgo Gesso, Madonna delle Grazie, Villaggio Colombero, fino a San Lorenzo di Peveragno, per poi scendere verso Castelletto Stura e toccare Montanera.
La terza, sulla sinistra del Gesso, raggiunge Vignolo, Cervasca in pianura, Bernezzo, gran parte di Caraglio, prosegue verso Busca, collegandosi parzialmente con Costigliole Saluzzo, e da lì continua fino a Tarantasca e Centallo, con termine a Roata Chiusani.
Complessivamente, la rete serve circa 145 mila residenti, ma considerando ospedali (Santa Croce e Carle), scuole, case di riposo, uffici e attività commerciali, si arriva a un bacino complessivo di quasi 200 mila abitanti. “È l’acquedotto più grande della provincia insieme a quello delle Langhe — sottolinea Quaranta — ma serve un numero di utenti nettamente superiore”.
I lavori previsti sono tre: la realizzazione di una nuova vasca di deposito subito a valle delle sorgenti delle Grotte del Bandito, che fungerà da bacino di raccolta e trattamento con un innovativo sistema di filtraggio del limo, la sostanza che due anni fa costrinse a interrompere l’erogazione dell’acqua a Cuneo per torbidità; la pulizia e il rifacimento della vasca di distribuzione della Crocetta, costruita 80 anni fa e ormai bisognosa di adeguamenti; e infine la sostituzione delle tubature più datate della rete idrica, alcune risalenti a quasi un secolo fa, nelle aree a margine della città di Cuneo.
“Contiamo di ottenere tutti i permessi entro il 2026 — precisa Quaranta — per avviare i lavori in autunno e completarli entro il 2030”.
Nel frattempo, Acda ha già realizzato interventi urgenti sulla rete: “Abbiamo risolto un’infiltrazione del torrente Gesso nelle sorgenti e, grazie alla collaborazione con Università e Politecnico di Torino, stiamo analizzando un secondo punto critico a monte di Andonno. Inoltre, un ricercatore ci ha segnalato una frana nel Vallone di Entracque, lungo il Rio di Entracque, che potrebbe influire su alcune sorgenti dove è stato rilevato fango. Per prevenire rischi abbiamo installato sensori ad alta sensibilità, capaci di segnalare in tempo reale la torbidità dell’acqua e consentire un intervento immediato”.
Con questo importante finanziamento e l’adozione di tecnologie di monitoraggio avanzate, la rete idrica cuneese si prepara a garantire maggiore sicurezza, qualità e continuità del servizio per tutti i cittadini del territorio.














