Sorride, nonostante tutto, Matteo Peretti.
"Continuo a rivedere le stesse scene, soprattutto di notte. Qui in ospedale le notti sono lunghissime", racconta dal letto del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Cuneo.
È stato operato all’orecchio e poi al braccio, gravemente compromesso: il morso del cane ha lacerato i tessuti fino all’osso. Oggi potrebbe finalmente tornare a casa, dalla sua famiglia.
Quando andiamo a trovarlo, in camera con lui ci sono la sorella Cristina e il fratello gemello Davide.
Il team Peretti, come lo definisce Cristina, è una piccola squadra di corridori. È lei ad aver "iniziato" i fratelli alla corsa. Davide, a settembre, ha affrontato il Tor des Géants. Matteo, invece, si stava preparando per la maratona di Torino.
Tesserato con la Podistica Buschese, ora vorrebbe cedere la sua iscrizione per la gara del 23 novembre. "Mi piacerebbe che qualcuno la portasse a termine per me — dice — ma non è facile trovare chi corra una maratona al posto tuo, serve un allenamento importante".
Ieri il presidente della società è andato a fargli visita in ospedale. È uno dei tanti che in questi giorni gli stanno facendo sentire affetto e vicinanza.
Matteo sa che ci vorrà tempo per tornare alla vita di prima. "Mi hanno proposto un sostegno psicologico qui in ospedale — racconta —; credo che accetterò, ne ho bisogno. Quello che ho vissuto, il terrore autentico di essere sbranato, non passerà facilmente".
Ringrazia tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà. Tra loro anche il sindaco di Tarantasca, Giancarlo Armando, profondamente dispiaciuto per l’accaduto.
Intanto proseguono gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’aggressione e le eventuali responsabilità. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Busca, che ieri hanno ascoltato la testimonianza del giovane.
Una cosa, però, Matteo la dice con fermezza: "La colpa non è del cane, ma del padrone che non è stato in grado di educarlo".
E aggiunge, visibilmente provato: "Questa è una delle gare più dure che dovrò affrontare. Stringerò i denti, ce la metterò tutta".
Qui le sue parole














