/ Attualità

Attualità | 28 ottobre 2025, 13:40

Parla Matteo, il runner cuneese aggredito da un pit bull: "Questa è la gara più dura che dovrò affrontare" [VIDEO]

Ieri siamo stati a trovarlo nel reparto di Ortopedia del Santa Croce. E' stato operato, ma ci vorrà tanto tempo per tornare alla normalità. Con lui i suoi fratelli, il team Peretti

Matteo tra i fratelli Davide e Cristina

Matteo tra i fratelli Davide e Cristina

Sorride, nonostante tutto, Matteo Peretti.

Ma quando ripensa a ciò che gli è accaduto sabato mattina — l’aggressione da parte di un pit bull mentre correva lungo una strada secondaria tra Tarantasca e Busca — fatica a trattenere le lacrime.

"Continuo a rivedere le stesse scene, soprattutto di notte. Qui in ospedale le notti sono lunghissime", racconta dal letto del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Cuneo.

È stato operato all’orecchio e poi al braccio, gravemente compromesso: il morso del cane ha lacerato i tessuti fino all’osso. Oggi potrebbe finalmente tornare a casa, dalla sua famiglia. 

Quando andiamo a trovarlo, in camera con lui ci sono la sorella Cristina e il fratello gemello Davide.

Il team Peretti, come lo definisce Cristina, è una piccola squadra di corridori. È lei ad aver "iniziato" i fratelli alla corsa. Davide, a settembre, ha affrontato il Tor des Géants. Matteo, invece, si stava preparando per la maratona di Torino.

Tesserato con la Podistica Buschese, ora vorrebbe cedere la sua iscrizione per la gara del 23 novembre. "Mi piacerebbe che qualcuno la portasse a termine per me — dice — ma non è facile trovare chi corra una maratona al posto tuo, serve un allenamento importante".

Ieri il presidente della società è andato a fargli visita in ospedale. È uno dei tanti che in questi giorni gli stanno facendo sentire affetto e vicinanza.

Matteo sa che ci vorrà tempo per tornare alla vita di prima. "Mi hanno proposto un sostegno psicologico qui in ospedale — racconta —; credo che accetterò, ne ho bisogno. Quello che ho vissuto, il terrore autentico di essere sbranato, non passerà facilmente".

Ringrazia tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà. Tra loro anche il sindaco di Tarantasca, Giancarlo Armando, profondamente dispiaciuto per l’accaduto.

Intanto proseguono gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’aggressione e le eventuali responsabilità. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Busca, che ieri hanno ascoltato la testimonianza del giovane.

Una cosa, però, Matteo la dice con fermezza: "La colpa non è del cane, ma del padrone che non è stato in grado di educarlo".

E aggiunge, visibilmente provato: "Questa è una delle gare più dure che dovrò affrontare. Stringerò i denti, ce la metterò tutta".

Qui le sue parole


 

Barbara Simonelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium