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Viabilità | 23 ottobre 2025, 16:57

Tutto va bene, anzi no: la nuova canna del Tenda verso un lungo stop per i lavori in Valle Roya

Gli amministratori chiedono di prolungare le aperture serali fino alle 23 nei weekend per salvare la stagione invernale, ma intanto Anas prepara la chiusura totale del tunnel nel 2026 per completare il cantiere sul versante francese

Tutto va bene, anzi no: la nuova canna del Tenda verso un lungo stop per i lavori in Valle Roya

Che non ci fosse molto da festeggiare lo sapevano persino le pietre, quel 27 giugno scorso, quando si è tagliato il nastro della nuova canna del Tunnel di Tenda. Banda, forbici e sorrisi di circostanza, in un quadro che pareva dipinto apposta per un remake del celebre “Tutto va bene, Madama la Marchesa”. Peccato che, finito l’inno, la realtà si sia ripresa subito la scena.

Già dal giorno dopo, gli automobilisti si sono accorti che “nuova galleria” faceva rima con “vecchi problemi”: semaforo, transiti a fasce orarie e la solita attesa ai tornanti. Prima qualche allentamento estivo per dare un po’ d’aria ai turisti, poi da metà settembre il ritorno al rigido doppio orario: 6-8 del mattino e 18-21 di sera. Il tutto in attesa, si diceva, che “i lavori finissero davvero”.

Già, i lavori. Quelli veri, quelli sul versante francese, dove il terreno frana e i tornanti sembrano moltiplicarsi anziché dimezzarsi come previsto. Una zona che la logica avrebbe detto fosse affidata ai “cugini d’oltralpe”, ma l’appalto, si sa, ha la sua di logica. Tutta italiana. L’Edilmaco ci ha provato, o quasi: ha finito la nuova galleria, ha più o meno sistemato la strada in Francia e poi detto senza mezzi termini: “Per la vecchia galleria, arrangiatevi”.

Risultato? Italia e Francia si ritrovano, ancora una volta, col cerino acceso in mano. Ora servirà una nuova gara per il rifacimento della canna storica, ma intanto bisogna mettere mano ai famosi quattro tornanti francesi, da ridurre a due. Come? Fermando tutto. Per almeno due volte e per venti giorni, forse quattro settimane, nel 2026. Quando? Primavera e autunno. E intanto un altro anno passerà di sicuro.

Nel frattempo, Anas, il commissario speciale Nicola Prisco, e il solito comitato di monitoraggio hanno effettuato un nuovo sopralluogo, giusto per ribadire che sì, qualcosa si muove. Lentamente. Mentre gli amministratori locali chiedono modifiche alle fasce orarie.

Fino al 4 dicembre resteranno le solite finestre di traffico feriale (6-8 e 18-21), con orario prolungato nei weekend. Poi, dal 5 dicembre all’11 gennaio, si passerà al “regime natalizio” continuato 6-21. La proposta? Allungare fino alle 23 nei fine settimana. Dopo l’Epifania, si torna invece ai due soliti slot quotidiani, con bonus serale solo dal venerdì alla domenica.

E mentre si prepara l’aggiornamento dei pannelli, arriva anche la stoccata politica. Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico e deputata cuneese, ha affidato ai social la sua ironica puntualizzazione: “Le inaugurazioni servono a poco se non si chiudono i lavori e non si danno certezze sulle tempistiche”.

Poi il richiamo finale, che suona tanto come un déjà vu: “Serve chiarezza subito. Non si può sacrificare ogni stagione o cambiare idea ogni mese. Le fasce devono essere certe e più ampie”.

Parole già sentite, che rimbombano tra le due canne come un’eco: anche perché, lassù, tra un semaforo e una chiusura, il Tutto va bene” suona ormai come una barzelletta. Che non fa più ridere nessuno.



 

Cesare Mandrile

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