/ Attualità

Attualità | 01 ottobre 2025, 10:28

Affitti brevi, gli albergatori: "Serve soglia minima e tasse come per gli hotel"

L'Associazione di Cuneo chiede anche una legge equa per tutelare chi affitta a lungo termine

Affitti brevi, gli albergatori: "Serve soglia minima e tasse come per gli hotel"

L'Associazione Albergatori Esercenti e Operatori Turistici della Provincia di Cuneo condivide e rimarca con convinzione le parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, pronunciate in occasione del Global Summit del World Travel & Tourism Council a Roma.

Secondo l'Associazione, l'introduzione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) è stata certamente un passo importante per far emergere dall'ombra migliaia di appartamenti utilizzati per affitti brevi. Tuttavia, rimane irrisolto un nodo centrale: la mancanza di una permanenza minima obbligatoria per gli affitti brevi.

Gli albergatori cuneesi sottolineano come continuare a concentrare l'attenzione solo sul numero massimo di giorni l'anno in cui si può affittare un appartamento sia un approccio miope. Il vero problema è rappresentato dagli affitti "a notte secca" o per il solo weekend, che finiscono per occupare lo stesso segmento di mercato degli alberghi, generando una concorrenza sleale e dannosa.

L'Associazione ritiene necessario introdurre una soglia minima di 5 notti per soggiorno, per differenziare realmente l'offerta ricettiva extra-alberghiera da quella tradizionale. Solo così si potrà creare un equilibrio sostenibile tra le oltre 600mila locazioni turistiche e i circa 30mila alberghi italiani.

Altro tema cruciale sollevato è quello della TARI. Per l'Associazione non è più accettabile che appartamenti utilizzati a fini turistici tutto l'anno paghino una tassa rifiuti come una normale abitazione privata. È giunto il momento di modificare la destinazione d'uso di questi immobili, equiparandoli alle strutture ricettive e quindi applicando loro una tassazione coerente con la reale produzione di rifiuti.

A questo si aggiunge, secondo gli albergatori, un ulteriore danno economico per i Comuni, che spesso non riescono a incassare la tassa di soggiorno prevista dalle normative locali, con una perdita significativa di risorse destinate a promozione turistica e servizi pubblici.

L'Associazione evidenzia inoltre il tema delle basilari norme di sicurezza: mentre per gli albergatori sono obbligatorie misure stringenti – a partire dalla presenza di estintori e impianti a norma – moltissimi appartamenti destinati ad affitti brevi sfuggono del tutto a tali controlli, con evidenti rischi per gli ospiti e una grave disparità di trattamento.

Quanto all'argomento spesso utilizzato per giustificare l'esplosione degli affitti brevi – ovvero la loro utilità nei piccoli borghi non serviti da hotel, che ha un suo senso compiuto – l'Associazione ricorda che la stragrande maggioranza di queste attività è concentrata in città come Roma, Firenze, Venezia. "È ora di superare la retorica e guardare ai dati", affermano gli albergatori.

Infine, l'Associazione Albergatori della Provincia di Cuneo lancia un'ultima considerazione: forse sarebbe il caso di smettere con il sarcasmo sui social e iniziare a lavorare seriamente a una legge che tuteli davvero i proprietari che intendono affittare a lungo termine. Se oggi si è creata una disparità evidente tra affitti brevi e affitti stabili, è anche a causa di una legislazione profondamente squilibrata, che non tutela minimamente il proprietario in caso di morosità.

Chi affitta a lungo, oggi, corre rischi spropositati. Chi affitta a breve, invece, gode di vantaggi fiscali e normativi senza reali controlli. "Serve una riforma strutturale, non uno o più slogan!", concludono dall'Associazione.

cs

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium