Il gruppo Ferrero ha notificato alla Commissione Europea il progetto di acquisizione del gruppo dolciario francese Cpk (Carambar Poulain Krema) dal fondo di investimento Eurazeo, operazione che ora è aperta alle osservazioni di terze parti, dato che secondo l'esecutivo comunitario ricade nell'ambito del regolamento Ue sulle concentrazioni.
E’ quanto riporta la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
L’operazione era nell’aria già l’estate scorsa, quando diversi media avevano riportato che il gruppo di Alba stava trattando in via esclusiva per rilevare il controllo di Cpk.
La notifica riguarda 3F’s Holding, società la cui proprietà è riconducibile alla famiglia industriale albese, e Cpk Sas, realtà della quale il gruppo Ferrero punta a rilevare il “controllo esclusivo”, mediante “acquisto di titoli”.
Cpk, che ha sede in Francia, opera nella produzione e vendita di prodotti a base di zuccheri e di cioccolato, nonché di creme dolci spalmabili, gomme e bevande in polvere al cioccolato, principalmente in Francia e in Belgio. La Carambar Poulain Krema comprende marchi come Carambar, Lutti, Poulain e Terry.
In base a un esame preliminare, la Commissione ritiene che la concentrazione notificata "possa rientrare nell’ambito di applicazione del regolamento sulle concentrazioni". Tuttavia "si riserva la decisione definitiva al riguardo". La Commissione, pertanto, "invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta", che devono pervenire "entro dieci giorni", per posta elettronica o fisica.
FATTURATO DA 8 A 18 MILIARDI IN DIECI ANNI
L’operazione può essere inquadrata nella strategia di crescita basata su linee esterne che Ferrero sta portando avanti ormai da anni e che ha fatto sì che il fatturato del colosso dolciario cn radici a piedi delle Langhe sia passato da 8 a 18 miliardi in 10 anni.
Una strategia inaugurata nel 2014 con l’acquisto di Oltan, azienda turca leader nella lavorazione e nel commercio delle nocciole, poi proseguita con l’acquisizione dell’inglese Thorntons nel 2015, la statunitense Fannie May nel 2017 e le attività Usa di Nestlè nel 2018, con l’acquisizione di brand come Crunch, Butterfinger e BabyRuth.
Poi è avvenuto lo sbarco nel settore dei biscotti con l’azienda belga Delacre nel 2017, la danese Kelsen nel 2019 e nello stesso anno coi biscotti e snack dolci di Kellogg’s, con altri noti marchi come Keebler, Mother’s, Famous Amos, Murray, Little Brownie Bakers. E ancora nel 2022 rilevando le inglesi Burton’s Biscuit Company e Fox’s Biscuits.
Un altro settore su cui l’azienda albese ha messo le mani è stato il mondo dei gelati, con l’acquisizione nel dicembre 2022 dell’americana Wells Enterprises e l’ingresso con una quota di maggioranza nell’azionariato della spagnola Ice Cream Factory Comaker.
Infine le barrette naturali e quelle energetiche con l’inglese Eat Natural nel 2022 e le irlandesi Fulfil nel marzo 2024.
L’ultima acquisizione del colosso piemontese è quella in fase di finalizzazione in questi giorni con l'acquisizione della Wk Kellogg, azienda specializzata in cereali per la prima colazione, nata dalla divisione in due rami del colosso Usa Kellogg’s.














