Ogni grande festa porta con sé un velo di malinconia al suo epilogo, ma a Bra, l’ultima serata di Cheese è stata un inno alla gratitudine e alla promessa di un legame che si rinnova. Lunedì 22 settembre la città ha salutato gli espositori con lo stesso calore con cui li aveva accolti il giorno dell’inaugurazione.
Come ricorda un post su Facebook di Slow Food, «Per quattro giorni indimenticabili, pastori, contadini, affineuri e formaggieri di tutto il mondo si sono riuniti per dimostrare che il latte crudo e l'agroecologia non sono solo cibo, ma resilienza, biodiversità e futuro delle nostre comunità. Abbiamo celebrato la resistenza casearia ai Cheese Awards, assaporato le tradizioni dall'Austria all'Arabia Saudita, scoperto la nuova Presidia e persino risolto i misteri del sistema alimentare in una escape room. Soprattutto, abbiamo condiviso storie di passione, coraggio e sapore. Ad ogni formaggiere, pastore, artigiano e curioso amante del formaggio che si è unito a noi: grazie. Hai reso questa edizione una delle più vibranti e frequentate di sempre. Fino alla prossima volta... continuare a scegliere cibo buono, pulito e giusto, e non sottovalutare mai il potere del latte crudo per cambiare il mondo!».
La manifestazione si è svolta tra piazze, vie e cortili delle scuole: qui i bambini hanno incontrato L’Cravè di Cherasco, Renato Maunero, che ha dato lezioni di pastorizia, lasciando ammirare le sue caprette dai più piccoli.
Tradizione e unità di intenti sono state le parole chiave della 15ª edizione di una kermesse che nel corso degli anni è cresciuta per diventare la mostra che vediamo oggi, capace di attrarre migliaia di presenze. Arrivederci al 2027.







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