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Attualità | 18 settembre 2025, 08:35

Il Caffè letterario di Bra ricorda la grandezza di Robert Redford con il film La stangata

Un classico poker movie degli anni Settanta, vincitore di 7 premi Oscar, tra cui Miglior Film

Il Caffè letterario di Bra ricorda la grandezza di Robert Redford con il film La stangata

Sarà per quel sorriso gentile, capace di mescolare ironia e malinconia. O per quegli occhi blu che non smettono di brillare. O forse perché è stato molto di più che un semplice divo. In ogni caso, Robert Redford ci mancherà tantissimo.

L’attore è morto a 89 anni il 16 settembre, ma continuerà a vivere nei nostri cuori e nei nostri schermi attraverso film memorabili, che dobbiamo assolutamente (ri)vedere. Ad esempio La stangata, forte di ben 7 Oscar, ovvero miglior film, regia, sceneggiatura originale, scenografia, costumi, montaggio e miglior adattamento della colonna sonora.

Le due ore volano via, grazie all’alchimia perfetta tra i protagonisti Robert Redford e Paul Newman, al massimo del loro fascino e potenza interpretativa. Nessuno dei due è spalla dell’altro in un’opera che danza tra gli avvenimenti come all’interno di un orologio svizzero, tra colpi di scena e una colonna sonora celeberrima, quasi tutta a ritmo di ragtime, tra cui il tema principale di Scott Joplin, riconoscibile in sei note.

Siamo in Illinois, settembre del 1936. Johnny Hooker (Robert Redford, allora 36enne) e il suo amico Luther Coleman (Paul Newman, splendido a 52 anni) sono due truffatori di strada. Dopo aver inconsapevolmente raggirato un corriere al servizio del gangster Doyle Lonnegan, Luther viene ucciso per ritorsione, così Hooker fugge e si nasconde per evitare la stessa sorte. Quindi, per vendicare Luther, chiede aiuto a un vecchio amico del defunto, Henry Gondorff, uno dei migliori truffatori degli Stati Uniti.

Insieme organizzano una “stangata” ai danni di Lonnegan, creando una finta agenzia di scommesse diretta da Gondorff (sotto lo pseudonimo di mr. Shaw), in cui viene fatto credere al boss di poter vincere facilmente delle ingenti somme di denaro, grazie a informazioni riservate fornitegli da Hooker, con l’obiettivo di fargli perdere l’ultima, altissima e decisiva scommessa.

La pellicola diretta da George Roy Hill è un capolavoro assoluto dell’arte cinematografica. Ma il suo potere è anche nella storia che oppone all’arroganza del forte il valore del bene. Una parabola urbana nata per “stangare” il male. Un sentiero che non porta alla gloria, ma alla coscienza. E che, se lo seguiamo, ci insegna a vivere con grazia, con dignità, con coraggio. Anche quando il mondo ci chiede di essere altro.

Silvia Gullino

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