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Attualità | 12 agosto 2025, 13:30

Marco Cucchiara e la scalata social, sempre più virale: “E' il mio riscatto personale”

Il 32enne, nella vita operaio, un po' per sfida con sè stesso e un po' per gioco da 4 mesi posta video e conquista follower sognando Sanremo

Marco Cucchiara e la scalata social, sempre più virale: “E' il mio riscatto personale”

Sta diventando sempre più virale con i suoi video esileranti il cuneese Marco Cucchiara, o cucchi.93, tra interviste sul suo tappeto rosso itinerante, balletti improvvisati e il coinvolgimento di passanti. Non segue un vero copione, ma gli piace far divertire e divertirsi.

La sua una sfida in primis con sé stesso, per una maggiore autostima e sicuressa di sé attraverso la comunicazione ed espressione della sua natura senza paura dei giudizi esterni. Ma è anche un sfida con il mondo social e con tutte le relative dinamiche, belle e brutte che siano.

Nato a Catania 32 anni fa, cresce a Demonte dove la famiglia si è trasferita quando aveva un anno e da 4 anni si è trasferito a Cuneo. 

Da 11 anni è operaio, di recente presso lo stabilimento della Michelin di Cuneo, che gli consente una certa stabilità, ma negli anni cresce in lui l'esigenza di rompere la monotonia della routine del lavoro in fabbrica e così si sperimenta con video che poi posta sui suoi canali social.

Già a 18 anni avrei voluto vivere esperienze come animatore di villaggi per dar sfogo alla mia vera personalità – racconta Marco - e ho compiuto i primi passi nel mondo virtuale in quegli anni. La svolta è avvenuta 4 mesi fa, quando dopo il mio viaggio a Catania ho postato il primo video in cui facevo assaggiare i prodotti tipici siciliani a un mio amico piemontese registrando la sua reazione. Ha ottenuto molte visualizzazioni e reazioni. E' stato un primo esperimento, riuscito”.

Marco con il suo stile travolgente, quasi comico e solare ha iniziato con un primo format, superando la sua celata timidezza e mettendosi in gioco, consapevole dei rischi di una simile avventura. Molto realista e disincantato ha presto dovuto scontrarsi con la realtà. Alcuni amici, colleghi e familiari inizialmente non credevano nel suo progetto, non lo prendevano seriamente, non comprendendo la mole di lavoro dietro ogni prodotto. Già, interamente autodidatta, si occupa pressochè in autonomia dei video e se li monta. 

L'aspirante influencer ha dovuto attendere prima di avere i primi riscontri positivi, ma soprattutto prima di poter contare su qualche aiuto. Fatta eccezione della sua ragazza Greta, che dal principio è stata la sua motivatrice, sostenitrice, nonché operatrice. 


Per me lei  – racconta riconoscente - è stata la parte più importante di questa mia scelta e le sono molto grato. Ma devo anche ringraziare il collega Andrea Cometto che contribuisce alle riprese. Fondamentale in questa impresa sapersi appoggiare alle persone giuste sin da subito ed essere forti mentalmente perchè il rischio di trovarsi al centro di campagne di odio social è davvero dietro l'angolo. Ma gli amici più cari hanno creduto in me e mi hanno convinto a proseguire. Si tratta però di un'attività complementare al mio lavoro. Una cosa in più”. 

Progressivamente in questi mesi la sua scalata social lo ha ripagato degli investimenti in attrezzatura, tempo e creatività aumentando i follower sia Instagram, oggi arrivati a 3521, e su Tik Tok a 2320. 

Non volevo crearmi un personaggio – spiega Marco -, ma al contrario far emergere le persone attraverso le mie interviste, poi è arrivata la svolta con il nuovo format del tappeto rosso. L'obiettivo iniziale era di arrivare a 5 mila follower sia su Instagram che su Tik Tok, ci siamo quasi ma non era scontato siccome i primi due mesi non crescevo. Ho iniziato con un format dove intervistavo la gente sulle canzoni di Sanremo facendo loro ascoltare i brani che dovevano riconoscere, mettendo in palio premi dei buoni su prodotti locali. Mi sono dato un anno di tempo prima di abbandonare l'impresa, determinato a vedere come evolve. Intanto sono nate collaborazioni carine con locali e sta diventando un piccolo secondo lavoro. Sono realista, non lascerò il mio lavoro per questa esperienza, non è per me fonte di reddito e guadagno, ma un riscatto personale. Allo stesso tempo,però, nemmeno mi precludo nuove opportunità da considerare per il futuro. Sono molto felice e finalmente riesco ad esprimermi senza riserve, mi sento quasi più realizzato. Questo mio impegno non viene percepito come lavoro, ma lo svolgo come tale, con serietà conclude -”. 

Man mano che cresce il gradimento cambiano anche gli obiettivi e le aspettative, ora Marco sogna di andare a intervistare qualche vip del Festival di Sanremo 2026 sul suo tappeto rosso, chissà che non ci riuscirà.

Sara Aschero

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