Chi l’ha detto che servono le ali, per volare? Chi l’ha detto che per conoscere nuovi luoghi sia necessario andare lontano? Spesso la sorpresa è dietro casa e la meraviglia più vicina di quanto si pensi.
Se c’è un’eredità da salvare nella pandemia è il turismo di prossimità: un’opportunità per valorizzare cultura, tradizioni e paesaggi locali oltre che prendere una pausa dalla routine quotidiana. Gli americani lo chiamano “staycation”, cioè vacanze brevi, in città e a pochi km da casa, come soluzione per sfuggire dallo stress.
Un antidoto al turismo di massa che sta cambiando il volto delle località italiane, travolte da un flusso continuo di visitatori, spesso a discapito dei residenti. L’overtourism è ormai un fenomeno diffuso: guardate cosa è successo in Val Gardena (e statene alla larga!).
Al contrario, con un turismo di prossimità possiamo tornare in contatto con le nostre radici e scoprire ciò che di stupendo ci circonda, quei luoghi delle nostre città e dei nostri territori che magari abbiamo attraversato migliaia di volte, ma che non abbiamo mai esplorato con gli occhi di un viaggiatore.
E c’è l’imbarazzo della scelta. Tipo le colline di Langa, Roero e Monferrato che disegnano un paesaggio così spettacolare da essere stato proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Ci si può sbizzarrire da un bricco all’altro, immersi tra i vigneti, intervallati da qualche noccioleto e con sempre un nuovo paesello all’orizzonte.
Proprio quei paesi di cui narrava Cesare Pavese (nato a Santo Stefano Belbo). Luoghi abitati da persone tenaci e volitive. Gente che è riuscita a passare dalla “malora” narrata da Beppe Fenoglio all’onore della cronaca mondiale. Barbaresco, con la torre e una vista straordinaria sulla valle del Tanaro; Grinzane Cavour con il castello che fu residenza di Camillo Benso; Barolo, con la collina di Cannubi. E poi Monforte d’Alba, La Morra, Serralunga d’Alba, fino ad Alba e alla vicina Bra.
Proprio per la vicinanza della meta, il turismo di prossimità non richiede lunghi periodi di vacanza e può essere organizzato anche all’ultimo minuto: basta un pomeriggio libero per meravigliarsi delle bellezze circostanti. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, la propria città e la propria zona non avranno più angoli segreti.
Il turismo di prossimità ha pure un grande vantaggio in fatto di sostenibilità: per arrivare a destinazione non c’è bisogno di prendere l’aereo o il traghetto, mezzi di trasporto altamente inquinanti. Magari si può rinunciare anche all’auto e optare per la bicicletta o… i piedi! Più diminuisce l’impatto ecologico degli spostamenti, maggiori saranno le occasioni di socialità e vi assicuriamo che testa, cuore e anche forma fisica ringrazieranno.
Che vacanza è, senza un souvenir? Anche il turismo di prossimità può dare origine a fantastici ricordi, da condividere con famiglia e amici. Però, è bene scegliere una bottega del posto in modo da contribuire all’economia della comunità.
Un altro aspetto da considerare è la riscoperta della cultura enogastronomica e la ricerca di piatti della tradizione. Una vera occasione per conoscere le origini dei prodotti, vedere da vicino luoghi nuovi e assaporarli con tutti i sensi.
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi" (Marcel Proust).













