/ Attualità

Attualità | 04 agosto 2025, 18:34

Infortunio alla Rana di Moretta, confermato lo sciopero. I sindacati: “Non è fatalità, basta precarietà e insicurezza”

Mercoledì 6 agosto proclamate 8 ore da NIDIL CGIL, UILTemp e FELSA CISL dopo l’amputazione di tre dita a un operaio 19enne. Le organizzazioni: “Serve un cambiamento radicale”

Infortunio alla Rana di Moretta, confermato lo sciopero. I sindacati: “Non è fatalità, basta precarietà e insicurezza”

È stato confermato per mercoledì 6 agosto uno sciopero di otto ore su tutti i turni da parte delle sigle NIDIL CGIL, UILTemp Piemonte e FELSA CISL nei reparti dello stabilimento Rana di Moretta, in segno di protesta per le condizioni di lavoro ritenute insostenibili. La mobilitazione arriva all’indomani dell’ennesimo grave incidente: un giovane operaio di 19 anni ha riportato l’amputazione di tre dita mentre lavorava su un macchinario.

Per i sindacati si tratta dell’ultimo, intollerabile episodio di una situazione che da tempo viene denunciata. Alla base dello sciopero non c’è solo la richiesta di maggiore sicurezza, ma una critica profonda a un modello produttivo fondato sulla precarietà diffusa e sull’abuso del lavoro in somministrazione

All’interno dello stabilimento, secondo le organizzazioni sindacali, si contano circa 400 lavoratori somministrati contro 200 assunti direttamente, un disequilibrio che alimenta instabilità, ansia e mancanza di tutele.

“Non è una tragica fatalità, ma il risultato di condizioni insostenibili – dichiarano Erisildo Kurti (UILTemp Piemonte) e Sonia Della Pia (NIDIL CGIL) –. Tempistiche esasperate, ritmi pressanti, insicurezza contrattuale: tutto questo incide sulla lucidità e sul benessere psicofisico di chi lavora. Quando si lavora con la paura di non vedere rinnovato il contratto, la sicurezza non è garantita”.

Anche FELSA CISL Piemonte ha annunciato la partecipazione allo sciopero, parlando apertamente di “secondo infortunio gravissimo” in breve tempo, e denunciando “l’assenza di interventi strutturali, nonostante segnalazioni e richieste precise”.

I sindacati chiedono interventi urgenti, a partire dal riequilibrio tra lavoratori stabili e precari, una revisione dei carichi di lavoro, e soprattutto azioni concrete per la sicurezza, che non possono più restare solo promesse.

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium