Dal circolo Fratelli d'Italia di Bra riceviamo e pubblichiamo:
Si avvicina l’inizio del Campionato di Calcio di Serie C che, nella prima giornata del raggruppamento B, in programma nel finesettimana del 23 e 24 agosto, vedrà il Bra in trasferta a San Benedetto del Tronto per giocare contro la Sambenedettese, mentre l’esordio casalingo dei Giallorossi avrà luogo la settimana successiva contro il Perugia, ma non nello stadio cittadino, che non c’è, né in una struttura del Piemonte: si giocherà a Sestri Levante. Un campionato in eterna trasferta, quindi, con conseguenze certamente non positive sia per la compagine sportiva, sia per i tifosi che vorranno seguire la loro squadra del cuore.
L’amarezza non può che regnare sovrana dopo aver dato un’occhiata alla composizione dei gironi: ancora una volta si è persa una grande opportunità di marketing per il territorio, considerando che nello stesso girone del Bra sono inserite squadre come Ascoli, Livorno, Perugia, Rimini, Ternana, Ravenna, Pesaro oltre che la seconda squadra della Juventus. E oltre l’amarezza per un’ennesima occasione perduta e l’incapacità di guardare al futuro, salgono l’imbarazzo e la rabbia di fronte all’atteggiamento e alla mancanza di previsione dell’Amministrazione comunale, colpevole di scelte sbagliate per tempi e modalità: durante la passata stagione, quando il Bra Calcio è stato per nove mesi in testa alla classifica, possibile non sia balenata in testa a nessuno la promozione della squadra locale e la conseguente necessità di cominciare a pensare a un adeguamento dello stadio alle normative vigenti in materia?
Discutibile, soprattutto, la scelta di concentrare gli interventi di adeguamento sul vecchio stadio “Attilio Bravi”. Una visione che guarda al futuro avrebbe dovuto concentrarsi sul campo esterno, come suggerito dai tecnici di un’importante società sportiva professionistica, che avrebbe permesso sì un utilizzo sportivo per il Bra Calcio e, all’occorrenza, per altre squadre, ma avrebbe potuto anche essere utilizzato per eventi di altro genere, come ad esempio i grandi concerti ai quali altri luoghi del territorio sono, pur essendo comuni decisamente più piccoli del nostro, da anni dedicati e registrano una grande partecipazione di pubblico, con un naturale riscontro positivo anche sul commercio locale. Continuare con l’attuale progetto può solo avere, come conseguenza, un carico di spesa inutile per le casse comunali, senza un reale ritorno economico a beneficio della città tutta.
Ricordiamo bene le parole dell’assessore allo Sport Matera, che dichiarò: «Dallo scorso novembre stiamo lavorando per individuare gli interventi necessari ad ottenere l’omologazione dell’impianto “Attilio Bravi” per la Serie C, anche eventualmente ottenendo la possibilità di utilizzarlo in deroga in attesa del completamento dei lavori». Parto lunghissimo! Da novembre ad oggi sono passati quasi nove mesi, quindi sarebbe buona cosa sapere a che punto è la concretizzazione delle promesse fatte, quali sono le considerazioni tecniche che hanno portato alla scelta del vecchio stadio e non di quello esterno, a chi è stato dato l’incarico della progettazione degli interventi – perché in questo caso sono necessari requisiti e competenze specifiche, dal momento che intervenire su uno stadio non è la stessa cosa che progettare case e palazzi – e con quali costi fino ad oggi.
In tutto questo, qualche responsabilità va attribuita anche alla Società Bra Calcio, troppo passiva di fronte alle scelte di un’Amministrazione comunale dormiente e con poca determinazione e dinamismo nel trovare uno stadio, se non vicinissimo a Bra, almeno in Piemonte. Perché, ad esempio non guardare a Savigliano, dove pare che l’impianto locale, con una spesa non eccessiva, sarebbe in grado di ospitare le partite di categoria (pare tra l’altro che la società calcistica locale fosse assai interessata a interloquire con quella braidese)? E perché no Alessandria, dove giocherà la Juve Next Gen, che milita nello stesso girone del Bra?
Per il bene di Bra, del territorio, dei tifosi, organizzati in tifoseria e no, chiediamo quindi di insistere per trovare altre possibilità per giocare le partite in casa almeno in Piemonte, per non buttare al vento risorse pubbliche – comunali e regionali – come l’Amministrazione braidese ha intenzione di fare per realizzare lavori che non saranno utili per questa stagione ma nemmeno per il futuro, considerando la struttura sulla quale si è deciso di intervenire.

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