Una tavola rotonda per rompere il silenzio, ma anche per costruire una rete di prossimità concreta. Si è tenuto ieri, mercoledì 2 luglio, nella suggestiva Tenuta Cecilia Monte di Neive, l’incontro pubblico promosso dall’associazione Mai+Sole, con un obiettivo preciso: rafforzare la collaborazione tra Comuni, forze dell’ordine e cittadinanza nella prevenzione della violenza di genere.
Il titolo dell’appuntamento – “Diamo voce al silenzio” – ha dato forma all’urgenza di uscire dall’invisibilità, superando la retorica per affrontare il problema nella quotidianità dei paesi, dei quartieri, dei rapporti familiari. Tra i presenti, oltre al sindaco di Neive Paolo Piccinelli, anche numerosi primi cittadini del territorio di Langhe e Roero, colpiti dalla forza delle testimonianze e pronti a portare l’iniziativa nelle proprie comunità. “Alcuni amministratori locali ci hanno già chiesto di replicare l’incontro nei loro Comuni”, conferma la presidente Adonella Fiorito. “È un primo passo importante. La prevenzione funziona solo se diventa cultura condivisa, presenza costante, attenzione quotidiana”.
Nel corso degli interventi tutti hanno richiamato l’importanza del coordinamento tra enti e della conoscenza delle risorse esistenti. “Ogni territorio deve sapere cosa può attivare: numeri, sportelli, case rifugio, reti di ascolto. Anche un semplice volantino in municipio può fare la differenza”, ha osservato Fiorito.
Nel Cuneese, il fenomeno resta significativo: circa 200 richieste di aiuto all’anno passano attraverso lo sportello di Mai+Sole, che è parte integrante del circuito nazionale 1522. Ma dietro i numeri ci sono storie complesse, spesso segnate da solitudine, paura, mancanza di prospettive. “Le telefonate non arrivano solo da chi è in pericolo immediato. Molte donne chiamano per capire, per parlare, per essere ascoltate”.
Il cuore dell’incontro è stato rivolto proprio agli amministratori locali. “Abbiamo voluto parlare ai sindaci, perché ogni Comune può diventare un nodo attivo della rete. La responsabilità è condivisa: serve sapere, essere consapevoli, non voltarsi dall’altra parte”.