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Attualità | 30 giugno 2025, 14:57

Tunnel di Tenda: buona la prima. Ma sul futuro c'è aria di scontro tra sindaci

Nel primo weekend oltre 8mila veicoli e nessuna criticità. Ora aperture a fasce, ma dal 18 luglio si punta al via libera quotidiano. Intanto, nel Comitato di Monitoraggio, non mancano le divergenze

Tunnel di Tenda: buona la prima. Ma sul futuro c'è aria di scontro tra sindaci

Si è chiuso senza intoppi il primo weekend di apertura del tunnel di Tenda. Sabato dalle 12 alle 21, ieri, domenica 29 giugno, dalle 6 alle 21. 

Da oggi sono iniziate le aperture a fasce orarie, in vigore dal lunedì al venerdì. Fino al prossimo weekend, quando il traforo sarà aperto nuovamente dalle 6 alle 21. 

Dal 18 di luglio - ai francesi piacendo - si aprirà ogni giorno dalle 6 alle 21, almeno fino alla fine dell'estate. 

Nel frattempo i lavori andranno avanti, in particolare quelli dal lato Francia. 

Fermiamoci qui, perché le parole crono programma e tunnel di Tenda, fino ad oggi, non hanno portato troppa fortuna messe una vicino all'altra. 

Guardiamo all'oggi, a ciò che è certo. Fino a metà luglio si passa.

E il primo weekend è andato bene, con 5mila passaggi solo domenica. Sommati a quelli di sabato, con l'apertura dalle 12, nel tunnel pare siano transitati circa 8mila mezzi. 

Bene anche in termini di criticità. Non ce ne sono state. 

La coda più lunga sabato a mezzogiorno, per il primissimo passaggio, con le auto incolonnate fino al tornante 8, allo Chalet Bragard, per cui a circa 1,8 chilometri dal tunnel. 

Costante il presidio delle pattuglie di Polizia e Carabinieri, che hanno vigilato affinché tutto si svolgesse in sicurezza. 

A distanza di qualche giorno, a freddo, non sono mancati i commenti sulla grande cerimonia di inaugurazione. 

L'ultimo, in ordine di tempo, arriva dalla sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, che si è rivolta ai suoi concittadini in qualche modo a voler spiegare il perché della sua presenza il 27 giugno. Paolo Giraudo, sindaco di Roccavione, paese confinante, non ha presenziato perché convinto che non ci fosse nulla da celebrare. 

La Robbione, invece, c'era. Ma non vuole che la sua presenza sia interpretata come un "tutto bene". Parla sia come sindaca che come membro attivo del Comitato di Monitoraggio, che punta a mantenere alta l’attenzione su ciò che accadrà nel prossimo futuro. 

Comitato di monitoraggio in seno al quale potrebbero esserci delle frizioni. Perché pare che non tutti vedano il futuro del Tenda allo stesso modo.

Il sindaco di Limone, Massimo Riberi, che venerdì è arrivato a bordo del bolide EVO37 e che la sera ha festeggiato l'evento offrendo una cena a politici e vertici Anas, dal palco dell'inaugurazione ha lanciato una proposta: "La canna sia a doppio senso. Lasciamo stare la vecchia". 

"Questa proposta non è una scorciatoia, ma una scelta di buon senso. Con un investimento minimo, potremmo garantire la mobilità, sostenere l’economia locale e risparmiare decine di milioni di euro, altrimenti destinati al completamento di una seconda galleria, il cui costo si aggira ad oggi intorno ai 130 milioni di euro. Non stiamo parlando di rinunciare al futuro, ma di ottimizzare il presente. La montagna non può più aspettare: servono soluzioni concrete, sostenibili e rapide. E riaprire il Tenda a doppio senso, in sicurezza, è una di queste”.

Comprensibile da parte sua, la richiesta. Certamente vorrebbe dire chiudere il cantiere molto prima e ripristinare una viabilità normale in valle. 

Ma gli altri sindaci, in testa Luca Robaldo, presidente della Provincia, che è il soggetto coordinante, non avrebbero gradito la "sparata". 

Tanto che, ma non c'è conferma, stasera è prevista una riunione urgente del Comitato. 

Barbara Simonelli

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