La sanità pubblica del territorio rischia un durissimo colpo. Nel mese di maggio, l’Amministrazione dell’Asl Cn2 ha comunicato la mancata proroga di numerosi contratti a tempo determinato e il blocco delle assunzioni. Una scelta motivata da un bilancio consuntivo chiuso in negativo e da uno sforamento di circa 7 milioni di euro sul tetto di spesa, determinato in parte dalle recenti internalizzazioni dei servizi.
L’Asl CN2 serve una popolazione di oltre 169.000 cittadini, un’area vasta e complessa che include l’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, struttura moderna e simbolo dell’eccellenza sanitaria del territorio. E proprio questo polo rischia di diventare emblema di una crisi: senza personale, sarà impossibile garantire i turni e gli standard assistenziali previsti.
"Nel solo 2025 ci troviamo con circa trenta contratti a tempo determinato in scadenza a fine giugno, ma scaglionati fino a fine anno — tra operatori socio-sanitari, infermieri e una terapista della neuropsicomotricità — a cui si sommano pensionamenti e dimissioni. Se consideriamo tutto, il saldo rischia di essere un meno 60 persone", spiega Giovanna Cresci, sindacalista della FP CGIL Cuneo (nella foto qui sotto)
Le ricadute sarebbero immediate: "Alcuni reparti, come Pronto Soccorso e Medicina, sono già sotto pressione. L’alternativa alla proroga? Turni di 12 ore con salto dei riposi, riduzione dei posti letto o, nei casi peggiori, chiusura di servizi. Non si può garantire l’assistenza senza risorse umane".
La contraddizione è ancora più evidente se confrontata con le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che aveva parlato di oltre 600 nuove assunzioni nel sistema sanitario piemontese. "La realtà è che, se le Asl hanno esaurito i fondi, non possono assumere. L’Asl CN2 è una delle poche ad aver internalizzato tutti i servizi, compresi gli amministrativi: un modello virtuoso che oggi viene penalizzato", sottolinea Cresci.
In questo scenario, resta sospeso anche l’accordo siglato a marzo 2025 tra Regione Piemonte e sindacati, che prevedeva l’apertura di un tavolo tecnico con il Ministero della Salute e il MEF per valutare progetti di reinternalizzazione e autorizzare un aumento dei limiti di spesa. "A oggi, quell’impegno non è stato rispettato. L’incontro con il Ministero promesso entro maggio non si è mai tenuto", denuncia Cresci.
Due lavoratori (un OSS e una terapista) sono stati stabilizzati grazie a graduatorie aziendali, ma per tutti gli altri la situazione resta sospesa. "L’azienda Asl CN2 è ben consapevole delle difficoltà e non vuole mandare a casa nessuno. Ma senza l’autorizzazione della Regione, non può fare nulla".
Il quadro, a pochi giorni dalla scadenza del primo blocco di contratti prevista per il 30 giugno, è drammatico. In piena estate, con il personale già ridotto per ferie, la tenuta del sistema è a rischio. "Chiediamo alla Regione di agire subito: prorogare i contratti e sbloccare le assunzioni. Credere nella sanità pubblica significa garantirla ogni giorno, nei fatti, non solo a parole", conclude Cresci.