Il grande giorno è arrivato. Oggi Bra festeggia san Giuseppe Benedetto Cottolengo, il co-patrono della città al quale ha dato i natali il 3 maggio 1786.
Una ricorrenza molto cara ai braidesi che il 30 aprile sono chiamati a vivere come momento di condivisione e di fede la memoria liturgica del Santo che Pio XI definì «Gigante della carità».
Questo importante appuntamento religioso si irradierà dalla casa natale del Cottolengo, sull’ala della Rocca, in comunione con le suore cottolenghine della città e del mondo. In programma, alle ore 21, la Santa Messa presieduta da monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, dove il 4 maggio 1786 venne battezzato proprio il piccolo Giuseppe Agostino Benedetto.
Anche Torino è pronta a fare festa. Nella solennità del 30 aprile, le celebrazioni si apriranno alle ore 7 nella chiesa grande della Piccola Casa con la Messa, presieduta da padre Ugo Pozzoli, missionario della Consolata, vicario episcopale per la Vita Consacrata della diocesi di Torino. Alle ore 9 celebrazione eucaristica nella chiesa grande della Piccola Casa per la Scuola Cottolengo, presieduta da don Alessandro Koch, sacerdote cottolenghino; ore 10 celebrazione eucaristica nella chiesa Beato Pier Giorgio Frassati nella Piccola Casa, presieduta da padre Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa; ore 10 celebrazione eucaristica presso la Famiglia Annunziata nella Piccola Casa, presieduta da monsignor Gabriele Mana, vescovo emerito di Biella; ore 10 celebrazione eucaristica presso la cappella dell’Ospedale Cottolengo (via Cottolengo, 9), presieduta da don Pasquale Schiavulli, sacerdote cottolenghino; ore 14.30 “Con gioia, il mondo nella Piccola Casa… la Piccola Casa nel mondo” stand culturali nel cortile della Piccola Casa (via Cottolengo, 14); ore 16 solenne celebrazione eucaristica, presieduta nella chiesa grande della Piccola Casa da monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino; dopo la celebrazione, festa di chiusura nel cortile della Piccola Casa.
Un’opportunità di fede e di preghiera in cui tutta la comunità dei credenti potrà stringersi intorno al suo Santo per fare esperienza della Divina Provvidenza. Pregare, ringraziare e affidarsi è l’essenza di questa festa, che chiama ognuno di noi ad esportare nella vita quotidiana il messaggio che dimorava sulle labbra di san Giuseppe Benedetto Cottolengo e custodito nel cuore di tutti: «Deo Gratias».
Un po’ di biografia
San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui denominata Piccola Casa della Divina Provvidenza, nasce il 3 maggio 1786 a Bra in una famiglia medio borghese con salde radici cristiane, primogenito di 12 figli. Alcuni anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, è impressionato dalle condizioni di povertà della gente del suo tempo.
Ispirato da Dio e animato da spirito evangelico, in poco tempo Giuseppe Benedetto Cottolengo dà vita a diffuse iniziative a favore dei più bisognosi, mostrando grande spirito di accoglienza e di fiducioso abbandono a Dio, fino a spendere l’intera esistenza per la causa dei poveri, secondo il motto: «Caritas Christi Urget Nos».












