Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un uomo che in preda allo sconforto per la sua situazione di salute, condivide la sua frustrazione per le lunghe attese prima di poter eseguire esami diagnostici o interventi.
Caro Direttore,
Sono un uomo di 39 anni, della Provincia di Cuneo, lo scorso 28 novembre il mio curante ha consigliato di sottopormi a una ecografia per una sospetta ernia inguinale, anche piuttosto fastidiosa per svolgere qualsiasi attività fisica.
Ho tentato di prenotare recandomi all’Ospedale più vicino, ma nulla da fare, la risposta in Ospedale è stata che non ci sono giornate attive per questo tipo di prestazione, di provare più avanti a prenotarmi.
Io ci ho provato, ma non c’è mai nulla quando mi collego on-line.
On-line ho cercato la data e la struttura più vicina, ma con grande delusione ho appreso che farò sì una ecografia, ma a fine novembre 2025 a Verduno.
Ovvero 12 mesi tondi per fare una ecografia, e chissà quanti anni ancora aspetterò se dovrò operarmi.
Intanto sto aspettando da quasi un anno la mia chiamata per sottopormi a un intervento di routine per rimuovere delle neoplasie, ma intanto, se ne stanno già formando altre, e mi è stato detto che non c’è cura se non rimuoverle.
Ora mi chiedo, ogni mattina mi alzo per andare al lavoro e pago tutte le tasse, cosa devo fare per avere diritto alla cura della mia salute ?
Nessuno ci sconta nulla, gas, luce, carburante, pedaggi, cibo e vestiti sono sempre più cari, gli stipendi sono fermi dal 1990 e non è pensabile accedere alle cure privatamente.
Regione e Stato diano risposte ai cittadini, che come me onorano i propri impegni e doveri giorno dopo giorno, con fatica ed ebbene sì, purtroppo con dolore.