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Agricoltura | 27 novembre 2024, 11:36

Disoccupazione agricola, l'allarme di Cia Cuneo: "Presentate per tempo le domande di indennità"

Casagranda: "La finestra è tra il 1° gennaio e il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione"

Lorena Casagranda

Lorena Casagranda

Se la ricorrenza di San Martino segna tradizionalmente la conclusione dell’annata agricola, per molti lavoratori stagionali agricoli è il momento della scadenza del contratto. Chi è in attesa di un nuovo impiego, però, può accedere alla misura della disoccupazione che gli consentirà di percepire un ristoro sul mancato reddito. «La domanda di indennità di disoccupazione agricola – osserva la responsabile provinciale del Patronato Inac di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, Lorena Casagranda - deve essere presentata tra il 1° gennaio ed entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione, pena la decadenza dal diritto».

L'indennità è rivolta a operai agricoli a tempo determinato e a operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno (solo in determinate condizioni), oltre che a piccoli coloni e piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.

«Per avere diritto all’indennità – spiega Casagranda - occorre aver lavorato in agricoltura per almeno 102 giorni negli ultimi due anni (2023-2024), essere iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti per l’anno a cui si riferisce la domanda e avere almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria».

L’indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate, entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si dovranno detrarre le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo, le giornate di lavoro in proprio agricolo e non agricolo, le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio, eccetera e quelle non indennizzabili, come ad esempio le giornate successive all’espatrio definitivo.

«L’importo dell’indennità di disoccupazione agricola – osserva ancora la responsabile – dipende dalla tipologia di lavoratore ed equivale al 40 per cento della retribuzione di riferimento per gli operai agricoli a tempo determinato e al 30 per cento della retribuzione di riferimento per gli operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno».

Gli Uffici del Patronato Inac sono a disposizione per appuntamenti gratuiti nelle sedi di Cuneo 0171.67978, Alba 0173.35026, Mondovì 0174.43545, Fossano 0172.634015 e Saluzzo 0175.42443.

comunicato stampa

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