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Sanità | 02 ottobre 2024, 14:45

Confronto tra Nursind e Asl Cn1 dopo le aggressioni a Mondovì. Dal Governo ok alle telecamere negli ospedali

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che punta ad arginare l'escalation di violenze contro medici e infermieri: possibile il ricorso alla videosorveglianza per identificare gli aggressori

L'ospedale "Montis Regalis" di Mondovì

L'ospedale "Montis Regalis" di Mondovì

Insulti, minacce e aggressioni al personale di ospedali e strutture sanitarie. Si cercherà di porre un freno agli episodi, sempre più frequenti, che si sono verificati anche a Mondovì e Ceva. 

A distanza di circa una settimana dalla segnalazione del NurSind Cuneo (leggi qui), il segretario territoriale Davide Canetti, nella giornata di ieri, martedì 1° ottobre, ha avuto un confronto con alcuni rappresentanti della direzione sanitaria dell'ospedale "Regina Montis Regalis"

"Quelli segnalati sono sono gli ultimi di una serie di episodi di violenza - spiega Canetti -. La direzione sanitaria ha risposto che si attiverà per risolvere le criticità anche in forza del nuovo decreto legge col quale il Governo punta a contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza, con la possibilità di installare anche un sistema di videosorveglianza, che possa fungere da deterrente o comunque consentire di intervenire in questi casi. Un primo passo, ma continueremo a monitorare l'evolversi della situazione". 

Decreto legge che sempre ieri è stato intanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento (Dl n.137/2024) prevede misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell'esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria.

La misura ha modificato gli articoli 380 e 382-bis del Codice di Procedura Penale, che ora prevedono l'arresto immediato in caso di flagranza per reati commessi all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie, residenziali o semi-residenziali, pubbliche o private, a danno di persone, esercenti, personale sanitario o socio-sanitario o che arrecano danni a materiali e strumenti destinati al servizio sanitario.

"Quando non è possibile procedere immediatamente all'arresto per ragioni di sicurezza incolumità pubblica - si legge nel decreto - si considera comunque in stato di flagranza ai sensi dell'articolo 382 colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale  emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l'arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto".

Dal Governo, con la prossima legge di Bilancio, sono attesi anche sostegni economici per consentire alle strutture sanitarie la copertura economica per l'installazione degli impianti di video-sorveglianza. Il tutto dovrebbe avvenire entro gennaio 2025, dopo opportuno confronto con le Regioni e col Garante della privacy. 

Arianna Pronestì

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