Nasce dalla segnalazione di un avvocato, nominato amministratore di sostegno di un disabile monregalese, il processo per peculato e omissione d’atti di ufficio in corso in Tribunale a Cuneo contro la cognata dell’uomo.
La donna era stata la sua amministratrice fra il 2018 e il febbraio 2022, mese in cui le era succeduta all’incarico l’avvocato. Dopo aver notato che qualcosa non sarebbe tornato, il nuovo amministratore fece una segnalazione al giudice tutelare. Tra gli elementi ritenuti “sospetti” vi sarebbero state molte spese che la ex amministratrice non avrebbe rendicontato.
A spiegarlo in aula è stato un luogotenente della Guardia di Finanza che, sotto la guida della Procura di Cuneo, aveva svolto le indagini: “Non è mai stata consegnata alcuna rendicontazione, ad eccezione di quella relativa all'anno 2018, segnata peraltro nel 2020 - ha iniziato a spiegare -. L’amministrato risultava proprietario di una casa in cui vennero eseguiti anche dei lavori. Qui ci abitano la signora con sua figlia”.
L'amministrato, un uomo affetto da alcune patologie fische, è ospite di un centro diurno di Mondovì, e dalle indagini risulterebbe un debito di oltre 15 mila euro con la struttura, che però la signora sostiene di aver pagato.
La Procura le contesta altre spese che, oltre a non risultare "nell'interesse dell'amministrato", non sarebbero state rendicontate. Tra queste, vi sarebbe la permanenza di una casa vacanze a San Teodoro e l'iscrizione in una scuola di sci a Prato Nevoso.
Il pubblico ministero contesta anche alcune spese odontoiatriche per alcuni interventi a cui si sarebbe sottoposta la figlia dell’imputata, spese di ristorazione per circa 1.500 euro e anche spese per bollette telefoniche che nel 2020 avrebbero sfiorato i 420 euro.
In aula, sentito come testimone, è stato chiamato il titolare dello studio odontoiatrico che ha emesso le due fatture contestate. Il professionista ha confermato che le prestazioni erano state svolte a favore dell’amministrato.
Dopo di lui, è stato ascoltato anche il medico che aveva in cura il signore: “È una persona molto timida - ha spiegato -, forse con un lieve ritardo mentale. Ma l’ho sempre visto orientato e consapevole”.
Il dottore ha anche riferito di essere a conoscenza dei lavori che erano stati realizzati a casa per installare un sollevatore in casa, in modo che l’uomo, impossibilitato a deambulare perchè in sedie a rotelle, potesse raggiungere il primo piano.
Quanto al rapporto tra la cognata e l’amministrato, i familiari ascoltati come testimoni hanno riferito che tra i due ci fosse un forte legame: “Lui voleva solo lei - ha dichiarato una testimone –. Lei ha sempre aiutato lui e anche l’altro fratello del marito”.
Alla prossima udienza si ascolteranno i testimoni della difesa.