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lavocedialba.it | 20 settembre 2024, 08:23

In partenza per il cammino di Santiago di Compostela: c’è sempre una prima volta

Tutto quello che c’è da sapere sull’antica via che porta alla tomba di San Giacomo

La  cattedrale di Santiago di Compostela e Finisterre

La cattedrale di Santiago di Compostela e Finisterre

La meta? È il viaggio. Il Cammino di Santiago, l’antica via che conduce alla tomba di San Giacomo il Maggiore (Santiago, appunto), non è solo un itinerario alla scoperta di luoghi e memorie, ma un viaggio dentro noi stessi. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.

La fama è derivata dalla scoperta, nel IX secolo, della sepoltura dell’apostolo di Gesù, in seguito all’apparizione miracolosa di una stella su un campo (Compostela). Motivo per il quale la città galiziana nel nord della Spagna era considerata nel Medioevo la terza città santa dopo Gerusalemme e Roma.

Il saluto dei pellegrini

«Ultreia et suseia» è l’antico saluto che si scambiavano vicendevolmente i pellegrini che percorrevano il Cammino di Santiago di Compostela. Il primo pellegrino esclama «Ultreia!» (andiamo avanti!) e l’altro risponde «Et suseia!» (e più in alto!). Tutto questo avviene ancora oggi lungo il cammino, fatto di itinerari più lunghi, mentre altri sono più brevi e più adatti a chi non ha molti giorni a disposizione.

Quali sono le principali difficoltà che si riscontrano nel Cammino di Santiago?

Intraprendere il cammino di Santiago (anche se si percorrono poche tappe) non è certo come la passeggiata della domenica. Bisogna tenere conto di dover percorrere molti km (dai 13 ai 35 al giorno, a seconda del cammino scelto) per diversi giorni di seguito, affrontare terreni a volte complicati (alcune tappe si sviluppano su sentieri montani o su strade sterrate e ciottolose), oppure di imbattersi nel maltempo, che può rendere più difficile il percorso a causa del fango. Ma con lo spirito giusto e un po’ di allenamento (che non guasta mai) non c’è nulla da temere.

Paura di perdervi?

È la domanda soprattutto di chi decide di partire in solitaria. Anche qui, vi tranquillizziamo sul fatto che, da qualsiasi percorso partirete, riuscirete a trovare sempre facilmente la segnaletica ufficiale del Cammino: una conchiglia e frecce gialle. I segnali gialli sono ben dislocati e visibili in tutte le tappe di ogni itinerario, solitamente posti su steli di pietra che indicano anche i km che mancano a Santiago. Perdersi è praticamente impossibile!

Qual è la storia del Cammino di Santiago?

Siamo nel lontano 813 d.C.. L’eremita Pelagio viveva solitario sul monte Libredόn, quando una notte vide brillare, sopra una collinetta nelle vicinanze della sua dimora, alcune luci simili a stelle che cadevano dal cielo. Questo insolito fenomeno si ripeté per alcune sere consecutive, quindi Pelagio, incuriosito, decise di recarsi in perlustrazione per verificare l’origine di quella misteriosa pioggia di stelle. Arrivato sul luogo, scoprì tre tombe nascoste dalla folta vegetazione.

Pensò che fosse il caso di avvertire il vescovo Teodomiro che, senza farsi pregare, si recò sul posto insieme ad alcuni fedeli per verificare l’effettiva presenza del fenomeno luminoso e delle tombe. Anche questi ultimi furono testimoni del miracoloso evento, quindi decisero di ispezionare i corpi che riposavano nelle tombe. Dopo una serie di studi, giunsero alla conclusione che nelle tombe riposavano i corpi dell’apostolo Giacomo e dei suoi discepoli, Attanasio e Teodoro. La notizia del ritrovamento del corpo del Santo si sparse in breve tempo.

Qualche anno più tardi, nell’825, il Re delle Asturie Alfonso il Casto volle recarsi in pellegrinaggio proprio nel luogo in cui fu scoperta la tomba di San Giacomo, dando di fatto inizio a quella che si sarebbe trasformata, con il passare dei secoli, nella via di pellegrinaggio più famosa e percorsa del mondo. Qui Alfonso fece costruire la prima chiesa, ma serviva un nome che identificasse in maniera rilevante quel luogo. Il punto preciso in cui Pelagio ritrovò il corpo del Santo fu, quindi, denominato Campo de Estrellas, cioè “campo di stelle”, da cui sembrerebbe derivare, appunto, Compostela; mentre Santiago ha origine, come ci si può immaginare dall’assonanza, da “San Giacomo”.

Con il passare del tempo, mentre i pellegrini aumentavano e il culto del Santo si diffondeva a macchia d’olio anche al di fuori dei confini spagnoli, la chiesa venne ampliata e restaurata in più riprese, fino ad arrivare ad essere la meravigliosa Cattedrale che conosciamo oggi.

Perché fare il Cammino di Santiago?

Nell’antichità, chi si metteva in viaggio per un pellegrinaggio era spinto solo dalla fede e dalla volontà di espiare i peccati: il lungo viaggio a piedi era, quindi, considerato un percorso purificatore, al termine del quale il cuore era forse un po’ più leggero e la fede ancora più forte. Gli elementi distintivi dei primi pellegrini erano, a quei tempi, il bastone dal manico curvo e la scarsella, una sacca in cuoio che conteneva gli oggetti essenziali da portare con sé. In seguito, i pellegrinaggi hanno assunto anche un altro significato, che non riguardava più solamente il peccatore che desiderava fare ammenda delle proprie colpe. Sempre più pellegrini iniziarono a mettersi in viaggio sulle proprie gambe spinti da motivazioni che potevano anche deviare da quelle religiose.

Oggi, per esempio, sono in tanti che partono per Santiago, anche da soli, mossi dal bisogno di arricchirsi spiritualmente, oppure perché semplicemente amano scoprire nuovi posti camminando. Sempre più persone sentono il bisogno impellente di provare il cammino per fuggire dalla vita routinaria e frenetica di tutti i giorni e ritrovare se stesse. Pellegrini e camminatori da ogni parte del mondo e di ogni credo percorrono ogni giorno le diverse strade che congiungono i vari punti di partenza del Cammino in Francia, Spagna e Portogallo con Santiago di Compostela. Uomini, donne, famiglie con bambini, solitari o in gruppo, a piedi, a cavallo o in bicicletta; camminatori esperti, ma anche chi non ha mai messo un paio di scarpe da trekking ai piedi: ognuno porta nel suo zaino la propria motivazione, il proprio ardore, la voglia di cambiamento o redenzione, in qualsiasi modo la si voglia chiamare, che solo chi è pronto per intraprendere il Cammino può comprendere fino in fondo.

I pellegrini di ieri…

Il periodo aureo per El Camino fu tra il XIII e il XV secolo, quando persone da tutta Europa, mosse da profonda fede, si mettevano in marcia sfidando pericoli e difficoltà per andare a pregare sulla tomba del Santo. Successivamente le motivazioni dei pellegrini cambiarono. Per molti di loro divenne una forma di espiazione coatta, obbligati dalla condanna di un tribunale, altri erano spinti da un voto. Per altri ancora il movente era puramente economico: si mettevano in viaggio per denaro, al posto di chi li aveva pagati. La rivolta protestante in Europa e le successive guerre fecero il resto e il pellegrinaggio fu quasi dimenticato.

… e quelli di oggi

L’antico tragitto lungo la penisola iberica, percorso nei secoli da pellegrini, monaci e mercanti (ma anche da briganti in cerca di facili prede), è riscoperto solo negli Anni ‘90, quando il governo galiziano lo promuove come attività turistica e, allo stesso tempo, diviene Patrimonio dell’Umanità Unesco. Per qualche giorno non avrete altro a cui pensare se non alle vostre gambe, al vostro zaino e alla voglia incontrollata di andare avanti, passo dopo passo, vivendo un’atmosfera unica fatta di nuovi incontri, emozioni mai provate e zero programmi per i giorni a venire. Ma soprattutto imparerete, tra la polvere e sotto il sole, a conoscere voi stessi come non avrete mai fatto prima d’ora.

Guida al Cammino di Santiago

Santiago è una città della Galizia, nel nord ovest della Spagna, dove secondo la tradizione sono custodite le spoglie mortali di Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù. Sin dall’Alto Medioevo la cittadina galiziana ha richiamato pellegrini dalla Spagna, dalla Francia e più in generale da tutto il mondo cristiano. La tradizione si è sviluppata progressivamente, a tappe. Il Cammino di Santiago, a piedi o a cavallo, è nato dapprima nelle Asturie per poi estendersi a tutto l’Occidente.

Partenze suggerite

La stagione migliore per affrontare il percorso è l’estate, quando il clima è mite e la disponibilità di ostelli, punti di ristoro e assistenza è maggiore. Naturalmente, l’inconveniente maggiore è legato al caldo: soprattutto nei periodi più afosi, è essenziale mettersi in cammino il più presto possibile, rifocillarsi durante il giorno e riprendere la marcia nel pomeriggio inoltrato, quando il sole è meno intenso. D’inverno, ovviamente, il problema principale è quello del freddo, soprattutto nell’attraversamento di tratti montani come i Pirenei.

Credenziale per il Cammino di Santiago

Prima di mettersi in viaggio è necessario richiedere alla locale Confraternita di San Jacopo di Compostela uno speciale documento attestante l’identità, la condizione e le intenzioni del pellegrino, una sorta di salvacondotto che serve a distinguere un pellegrino da un qualsiasi altro viaggiatore e ad ottenere facilitazioni in ostelli e alberghi. Il rilascio delle credenziali per il Cammino di Santiago è gratuito, ma è ben accetta qualsiasi offerta.

Quanto è lungo il Cammino di Santiago

Indicativamente la lunghezza del Cammino di Santiago è di circa 800 km, per una durata di almeno un mese. I requisiti minimi per ottenere l’indulgenza, comunque, prevedono 100 km di cammino a piedi o a cavallo e 200 in bicicletta.

Cammino di Santiago, modalità

Oltre l’80% dei pellegrini sceglie di recarsi a Santiago a piedi, il modo migliore per riflettere, conoscere altri compagni di viaggio e vivere più intensamente l’esperienza del percorso. Anche la bicicletta è una modalità molto interessante, perché si ha la possibilità di coprire maggiori distanze in un tempo inferiore. Va sottolineato, tuttavia, che chi si sposta a piedi ha diritto di preferenza negli ostelli e che in alcune zone, in caso di avaria al mezzo, potrebbe essere difficile trovare delle officine adatte. Solo una piccola percentuale sceglie infine di recarsi a Santiago a cavallo, modalità che presenta diversi inconvenienti: possedere un animale, saperlo cavalcare bene, trovare disponibilità di soggiorno per lo stesso durante il cammino.

Cammino di Santiago, itinerari

La partenza del Cammino di Santiago può avvenire da più luoghi e seguire percorsi diversi. Nei secoli passati il viaggio cominciava dall’uscio di casa e si concludeva al santuario di Santiago, oggi si può scegliere l’itinerario più appropriato tra quelli riconosciuti.

Cammino di Santiago francese

Il più frequentato e popolare dei percorsi è quello che prende il via dai Pirenei francesi. Da Saint-Jean-Pied-de-Port, attraverso la Navarra e la Spagna centro-settentrionale, si arriva a destinazione in meno di un mese e lungo il percorso si ha ampia disponibilità di ostelli e locande. L’ultima parte del Cammino francese si interseca con il cosiddetto Cammino di Santiago da Leon.

Cammino di Santiago portoghese

Il secondo itinerario più transitato è quello da Lisbona o da Oporto fino a Santiago, attraversando città come Caldas, Padròn e Pontevedra. Si tratta di un percorso molto ben segnalato e servito.

Via della Plata

Questo percorso segue l’antica via di comunicazione romana che collegava Astorga con Merida ed è l’unico praticabile per chi viaggia in bicicletta. Si entra in Galizia da Portelas do Padornelo e da A Canda ed è uno dei tracciati più tranquilli.

Cammino inglese di Santiago

Si parte da Ferrol e da La Coruña, i due porti dove sbarcavano i pellegrini inglesi, e si arriva a Santiago dopo un chilometraggio piuttosto corto. Rispetto ad altri percorsi, è quello meno dotato di ostelli e punti di ristoro.

Cammino di Santiago del Nord

Il Cammino del Nord è quello che da Irun, attraverso Bilbao, Santander, Oviedo e le Asturie, conduce fino a destinazione. Paesaggisticamente è uno dei tracciati più significativi, artisticamente un po’ meno.

Cammino di Santiago Primitivo

Il più antico dei Cammini di Santiago è il Primitivo, che da Oviedo conduce a Compostela attraversando lande di montagna poco abitate delle Asturie e della Galizia. È forse il percorso più suggestivo, ma anche quello meno servito.

Cammino Finisterre - Muxia

Camminare fino alla fine della terra è la fantastica esperienza che si prova lungo il Cammino Finisterre-Muxia, l’unico Cammino che inizia a Santiago de Compostela e ha due punti di arrivo: le piccole città di mare di Muxía e Finisterre. Questo cammino è un’estensione del Cammino di Santiago ed è l’unico che inizia, anziché finire, a Santiago de Compostela dirigendosi a ovest verso l’Oceano Atlantico e Capo Fisterra lungo un antico sentiero legato alle origini precristiane del Cammino di Santiago. Prima della scoperta delle terre oltre Oceano il viaggio verso ovest da Santiago de Compostela alla costa spagnola era considerato un viaggio verso la fine del mondo. Dopo essere arrivati a Santiago, molti pellegrini avanzavano ancora qualche giorno verso il mare per lavare via lo sporco della loro lunga e faticosa marcia. Ancora oggi migliaia di pellegrini continuano ad attraversare la Spagna per arricchire la propria anima con un viaggio fino alla fine del mondo e ritorno.

Alcuni consigli pratici per iniziare e finire il Cammino

Quando si sceglie di intraprendere uno dei Cammini che portano a Santiago, è utile informarsi in anticipo per prevenire le eventuali difficoltà che potrebbero insorgere. Nei social media più famosi esistono delle community dedicate ad ogni cammino, a cui potreste iscrivervi qualche mese prima di partire per parlare con chi ci è già stato e ottenere informazioni molto utili di vario genere. Se potete, prediligete il periodo aprile-settembre evitando luglio e agosto. Le piogge sono meno frequenti e il clima sopportabile, inoltre non troverete l’affollamento delle ferie estive. Prima della partenza, studiate bene tutte le tappe e segnatevi numeri utili di ostelli e di primo soccorso locali, perché potrebbero sempre servire. Scegliete un paio di scarpe comode da trail running o hiking, da abbinare a calzini tecnici in modo che il piede non sudi e non si formino vesciche.

Selezionate attentamente il contenuto del vostro zaino, prediligendo abbigliamento tecnico, perché più leggero, più resistente e più rapido nell’asciugarsi. Per mantenere una buona andatura senza caricare troppo la schiena, il peso dello zaino non dovrebbe superare il 10-15% del vostro peso. Informatevi ogni mattina, dopo la colazione negli albergue, sui punti di ristoro disponibili o sulla possibilità di acquistare un pasto lungo il tragitto. In alcune tappe non incontrerete nemmeno un bar, perciò sarà necessario acquistare generi alimentari e fare scorta di acqua prima di partire. Alla fine di ogni tappa, fate una doccia fredda per almeno 5 minuti: è un trucco per evitare la formazione di acido lattico e gonfiore alle gambe. Portate qualche medicinale, soprattutto antidolorifici.

Se vi trovate in difficoltà, non abbiate paura a chiedere: i pellegrini si aiutano sempre l’uno con l’altro. Prendete ogni tappa con calma, senza la smania di arrivare, riposandovi quando è il caso. Il Cammino non è una gara o una dimostrazione di resistenza, è un percorso introspettivo che regalate solo a voi stessi.

Buen Camino!

Speriamo di avervi fornito tutte le informazioni necessarie per darvi la forza e la voglia di fare, almeno una volta nella vita, la magia di uno dei tanti Cammini che portano a Santiago di Compostela, anche se non avete mai camminato per tanti km e per più giorni di seguito. Se siete arrivati a leggere fino qui e avete ancora paura di non farcela, tenete sempre a mente il motto silenzioso che incoraggia ogni pellegrino: «Il cammino ti regala sempre ed esattamente tutto quello di cui hai bisogno».

Cosa dire di più, adesso? Ma certo, quasi dimenticavamo: ultreia et suseia!

Silvia Gullino

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