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Politica | 11 aprile 2024, 13:08

IG rum Cuba, Bergesio (Lega): “Diciamo 'no' alla richiesta di Cuba di registrare l’indicazione geografica 'Cuba' per il rum in Ue”

“L’eventuale approvazione della domanda da parte dell’Europa arrecherebbe un serio danno ai produttori europei di rum e si inserirebbe nel lungo elenco di attacchi alle produzioni italiane portati avanti da anni dalle istituzioni dell’Unione Europea"

Il senatore Giorgio Maria Bergesio

Il senatore Giorgio Maria Bergesio

“Diciamo 'no' alla richiesta di Cuba di registrare l’indicazione geografica 'Cuba' per il rum, scelta che danneggerebbe i produttori europei del prodotto”.

Lo ha chiesto il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente Commissione Attività produttive di Palazzo Madama, con un’interrogazione rivolta ai ministri per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per sapere a che punto sono le interlocuzioni avviate con le istituzioni europee e quali iniziative si intendano adottare al fine di scoraggiare l'approvazione della richiesta di registrazione dell'indicazione geografica "Cuba" per il rum

“Il Governo di Cuba, nel mese di aprile del 2021, ha avanzato all'Unione europea la richiesta di registrazione dell'indicazione geografica (IG) 'Cuba' per la classe merceologica del rum e l’Unione europea è impegnata nella valutazione della richiesta”, spiega Bergesio, che continua: “Il processo produttivo del rum 'leggero' fu inventato a Cuba dalla famiglia Bacardi nel 1862. Successivamente alla confisca dei beni da parte del regime cubano nel 1960, la famiglia Bacardi riuscì a ristabilire le proprie attività fuori Cuba, grazie al mantenimento del know-how di produzione. La domanda di registrazione dell'IG Cuba rum porterebbe a un'alterazione della concorrenza a vantaggio delle aziende cubane, le quali ancora oggi producono il rum all'interno degli stabilimenti sequestrati alla famiglia Bacardi, utilizzando lo stesso disciplinare di produzione, sul quale oggi è avanzata la richiesta di indicazione geografica”. 

Il senatore della Lega puntualizza: “E’ evidente che la richiesta tenta di mettere in discussione la storia e l'identità di un gruppo che è oggi leader mondiale nel comparto degli spiriti, con circa 8.000 dipendenti. Ricordo inoltre che successivamente alla fusione del gruppo Bacardi con il gruppo Martini e Rossi, l'azienda ha scelto l'Italia come hub strategico per la lavorazione del rum. Evidenti quindi gli impatti negativi che si registrerebbero anche sulla dimensione commerciale del gruppo Bacardi-Martini”.

Questa mattina il sottosegretario La Pietra, assicurando l’impegno del Ministero nel sostenere le ragioni dell’azienda nei limiti delle proprie competenze, ha risposto a Bergesio che “allo scopo di sensibilizzare il Commissario europeo per l’agricoltura sulla questione, il ministro dell’Agricoltura e il ministro degli Affari Esteri hanno inviato nota congiunta evidenziando alcuni aspetti legati all’inopportunità di concedere l’esclusivo utilizzo della menzione 'Rum di Cuba'”. 

“L’eventuale approvazione della domanda da parte dell’Europa arrecherebbe un serio danno ai produttori europei di rum e si inserirebbe nel lungo elenco di attacchi alle produzioni italiane portati avanti da anni dalle istituzioni dell’Unione Europea. Essenziale che il Governo continui ad impegnarsi nel contrasto a questa guerra incomprensibile ed inaccettabile perché va garantito il principio di reciprocità”, conclude Bergesio.

Comunicato stampa

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