Se siete in cerca di una lettura vivace, divertente e accattivante correte in libreria a prendere “Un incantevole aprile”, di Elizabeth von Arnim (Fazi). Oltre il fatto di voler partire subito per la Liguria, questo libro lascia un senso di pace e di speranza difficili da descrivere.
La trama fa riflettere sul fatto che spesso perdiamo di vista ciò che siamo veramente, avvolti nella nebbia delle incombenze giornaliere e nel ritmo frenetico della routine. Eppure basterebbe poco per ritrovarsi e magari sperimentare le gioie dell’inaspettato. Forse, semplicemente, circondarsi delle persone giuste e godere della bellezza della natura.
La storia ci porta in un club della Londra anni Venti. Qui due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata con uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere ad un annuncio per l’affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile.
A loro si uniscono Mrs Fisher, un’anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamento, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti.
Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l’amore e l’amicizia, ritrovando la speranza.
Un delizioso e irriverente romanzo al femminile che, uscito per la prima volta nel 1922, fece subito faville. Libro consigliatissimo dal Caffè Letterario di Bra, tanto che alla fine vi dispiacerà di averlo finito. E di certo, non capita con tutti i romanzi.