Annunciata dal portale dell’autostrada e dalle scritte luminose presenti lungo la tratta, l’entrata in funzione delle porte automatiche di esazione installate lungo la tratta astigiana e albese dell’A33 Asti-Cuneo è attesa per il prossimo 1° marzo. Una scadenza che, nell’attesa di più precisi dettagli operativi da parte della concessionaria, si prepara a diventare terreno di scontro politico visto il duro intervento diffuso in serata dalla deputata democratica cuneese Chiara Gribaudo. Lo riportiamo a seguire.
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"Sulla annosa vicenda dell’autostrada Asti-Cuneo si aggiunge un nuovo triste capitolo che vede vittime ancora una volta i cittadini cuneesi e astigiani. La nuova tariffa 'free flow', una realtà controversa e molto contestata dove già esiste, altro non è che una nuova tassa che fa pagare come autostrada due tratti di tangenziale (quella astigiana e quella albese) realizzate con denaro pubblico e da sempre gratuite.
Giustamente i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori, protestano e minacciano di tornare a usare le vecchie strade statali con evidenti conseguenze sull’ambiente e sulla vita dei paesi di quelle tratte. Chi non si è fatto sentire in questi giorni? Sono mancate solo le voci del presidente Cirio e del ministro Salvini, che a novembre si erano affrettati a tagliar nastri e promettere - nella perplessità generale - che i lavori per il completamento dell’autostrada saranno ultimati entro il 2024 ma che, ancora una volta, di fronte a un problema di loro competenza preferiscono rimanere silenti e dedicarsi alle polemiche su Sanremo piuttosto che ai problemi dei cittadini.
Le autostrade come le tratte ferroviarie. Proprio nei giorni scorsi denunciavamo l’aumento delle tariffe dei biglietti e degli abbonamenti per le ferrovie piemontesi e oggi questa nuova tegola sulla nostra testa: aumenti dei costi senza miglioramento dei servizi. Il contrario di quel che dovrebbe succedere".