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Attualità | 27 gennaio 2024, 19:31

Ospedale unico Saluzzo-Savigliano-Fossano: il cronoprogramma è rispettato

ll punto sulla nuova realizzazione e i cantieri per il potenziamento dell’ospedale territoriale di Saluzzo sono stati fatti dall'assessore regionale Icardi al Rotary di Saluzzo. "La Regione ha un piano straordinario per contrastare la carenza di sanitari"

Luciano Zardo, Giovanni Siciliano, Luigi Fassino e l'assessore alla Sanità Genesio Icardi alla conviviale Rotary Saluzzo all'Interno2

Luciano Zardo, Giovanni Siciliano, Luigi Fassino e l'assessore alla Sanità Genesio Icardi alla conviviale Rotary Saluzzo all'Interno2

Focus sull’avanzamento della realizzazione dell’Ospedale Quadrante Nord -Ovest della provincia di Cuneo, il nuovo ospedale Saluzzo-Savigliano-Fossano "che sta procedendo - ha sottolineato l’assessore alla Sanità della Regione Luigi Genesio Icardi nel pieno rispetto del cronoprogramma, dopo la firma, pochi giorni prima del Natale scorso, del contratto per l’affidamento formale dell’incarico di progettazione". Come è noto è stato affidato allo Studio Altieri di Thiene (Vicenza).

L’edificio sorgerà nell’area accanto allo stabilimento Panna Elena tra la Sp662 Savigliano-Saluzzo e la ferrovia Saluzzo-Savigliano. 

L’assessore ne ha parlato alla platea di rotariani saluzzesi presieduti da Luigi Fassino, ospite della loro conviviale all’Interno 2, illustrando parallelamente l’avanzamento lavori dei cantieri (oltre a quelli terminati) finalizzati al potenziamento dell ospedale di Saluzzo, quale struttura di riferimento della sanità territoriale, con un investimento complessivo di 10 milioni di euro.

"Contrariamente a quanto avveniva in passato - la premessa dell’assessore - quando si costruivano gli ospedali e poi si decideva cosa metterci dentro, il lavoro è partito dal ‘contenuto’ cioè dall’analisi del territorio e del reale fabbisogno di prestazioni sanitarie, in base al quale si è pensato al “contenitore” che costerà in totale 250 milioni di euro".

Il nuovo ospedale avrà una superficie di 105 mila metri quadrati, con 382 posti letto di cui 57 tecnici e 23 day hospital e 24 posti letto aggiuntivi come “reparto polmone”. Nel dettaglio sono previste 9 sale operatorie di cui una ibrida; un blocco parto con 3 sale travaglio e una sala cesareo; inoltre, due sale di emodinamica, 3 endoscopiche e 4 sale di Radiologia, 2 TAC e 2 Risonanze Magnetiche.  

L’area critica del Pronto soccorso sarà costituita da 2 shock room, 25 box triage, un OBI (reparto di Osservazione Breve Intensiva) da 10 posti letto, una diagnostica radiologica in Pronto Soccorso con due sale Radiologiche, una TAC, e l’Eco Cardio Tomografia.

Sono ancora previsti 8 posti letto in Medicina d’Urgenza, un’area semintensiva con 16 posti letto oltre a un’unità coronarica di 7 posti letto e una “stroke” di 4. E poi Centro prelievi e Laboratorio analisi, Dialisi, Psichiatria. Il secondo piano è strutturato in nove aree di degenza e ambulatoriali.

La presentazione ha portato domande e osservazioni dalla platea. Tra queste quella del chirurgo Luciano Zardo, che ha ricordato come al tempo in cui i Rotary Saluzzo e Savigliano, erano un tutto unico, nel 1996, avesse ipotizzato e parlato di ospedale unico. “Non bisogna fare ospedali come cattedrali nel deserto, destinati a durare secoli, ma edifici funzionali e modulari per adeguarsi rapidamente al mutamento dei percorsi sanitari. Fatti così costerebbero molto meno e potrebbero essere costruiti in tempi molto più brevi di quelli attuali. È necessario edificarli fuori dai centri abitati, curando la viabilità per consentire un raggiungimento facile e rapido, senza dimenticare i parcheggi intorno per operatori e utenti".

Ospedali sì, ma con proposte che risolvano il grave problema della carenza di medici e infermieri in ambito ospedaliero come in quello della medicina di territorio. A partire dall’Università (osserva Michelangelo Monge) e dall’accesso alla facoltà.

 “Certo, mancano medici e infermieri - la risposta di Icardi - Un problema di tutta Italia, frutto anche di un’irrazionale politica della formazione, legata più alle dinamiche accademiche negli atenei che non ai reali bisogni della Sanità. Mancano specialisti e i bandi pubblici vanno deserti.

Ma la Regione Piemonte è riuscita a invertire la tendenza ad iniziare dal Covid, quando sono stati reclutati 5.119 operatori aggiuntivi, 1.137 dei quali poi stabilizzati a tempo indeterminato, tra medici, infermieri e Oss. Sono state triplicate le borse di studio per l’accesso alla professione (passate da 350 a 1050), aperto nuove Scuole di formazione per infermieri.

Sui “gettonisti”, abbiamo chiesto al Governo un provvedimento emergenziale. Abbiamo messo in campo misure per incentivare economicamente la mobilità dei professionisti da un’Asl all’altra e aumentato da 60 a 100 euro il compenso orario per le prestazioni aggiuntive dei medici dell’emergenza-urgenza, intervenendo sulla disparità di trattamento con i gettonisti e incentivando la riduzione delle esternalizzazioni".

“Analogo provvedimento - ha continuato Icardi - per gli infermieri del Pronto soccorso, con un aumento medio di circa 100 euro al mese. È iniziato inoltre il percorso per ridurre le esternalizzazioni dei servizi Asl, con l’obiettivo di reinternalizzare il 20% delle attività per un totale di circa 27 milioni. La Regione ha così messo in campo un piano straordinario".

vilma brignone

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