/ Politica

Politica | 11 gennaio 2024, 16:47

Azione: in Piemonte ancora nessuna decisione sulle alleanze per le elezioni regionali

Le divisioni in Piemonte inducono Calenda a stoppare l’intesa con Cirio che sembrava ormai cosa fatta. Nel partito cuneese nessuno vuole commentare. Solo una pausa di riflessione o c’è di più?

Da destra verso sinistra il governatore Alberto Cirio con Marco Gallo e Luca Robaldo

Da destra verso sinistra il governatore Alberto Cirio con Marco Gallo e Luca Robaldo

"Azione non ha preso alcuna decisione circa la partecipazione alle prossime elezioni regionali del Piemonte. La decisione verrà presa dagli organi del partito a tempo debito". 

Così recita una nota diffusa dalle agenzie in riferimento ai retroscena della stampa piemontese che descrive il partito di Carlo Calenda pronto ad appoggiare il candidato del centrodestra, il presidente uscente Alberto Cirio.

Sono giorni complicati per tutti, a sinistra, come a destra ed era comprensibile che qualche scossone ci fosse pure al centro, considerato che la scelta di optare per il centrodestra non vede tutti d’accordo in Piemonte nel partito di Calenda.

Da Cuneo, dove più forte è venuta la spinta da Enrico Costa ad appoggiare Cirio, nessuno nel partito vuole commentare, segno che la situazione non è ancora stata appianata e c’è il rischio di una ennesima spaccatura in una formazione che, non più tardi di qualche mese fa, ha già affrontato una traumatica rottura con Italia Viva di Matteo Renzi.

Azione è stata la prima in provincia di Cuneo a lanciare la candidatura alle regionali del sindaco di Busca Marco Gallo, il quale procede spedito come Cirio verso la sua campagna elettorale.

Appare tuttavia poco probabile un cambio di alleanze da parte di Azione – di cui Costa è commissario piemontese dopo le dimissioni del segretario regionale Gianluca Susta - non fosse altro perché dal fronte opposto, il centrosinistra, ancora nulla si è mosso.

E poi è risaputo il teorizzato “campo largo” tra Pd e 5 Stelle a Calenda sta quanto mai… stretto.

Certo è che quando mancano poco più di tre mesi alla data della presentazione delle liste e della formalizzazione delle alleanze per le regionali, grande resta la confusione sotto il cielo della politica.

E non solo di quella piemontese.

La vigilia di ogni tornata elettorale è sempre stata motivo di tensione, specie all’interno delle rispettive coalizioni.

A maggior ragione lo è in questa circostanza dove il voto proporzionale alle europee rappresenta una conta per i singoli partiti in base al cui esito si misureranno i successivi rapporti di forza nelle rispettive coalizioni.

Lo si vede nel centrodestra, dove Cirio nonostante nessuno lo metta in discussione, non ha ancora avuto il via libera.

Lo si constata nel centrosinistra dove nessuno crede nel matrimonio tra Pd e 5 Stelle eppure le trattative proseguono senza che avvenga nulla di sostanziale.

E con questa situazione – legata alla legge elettorale – devono fare i conti anche quelle piccole forze centriste che avevano fatto dello slogan “distinti e distanti” dai due poli il loro cavallo di battaglia.

Giampaolo Testa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium