Hanno ancora senso i saldi? Una domanda che torna, puntuale, ogni anno, sia per quelli estivi che per quelli invernali, come in questo caso, con le vendite promozionali iniziate lo scorso 5 gennaio.
Sconti e promozioni che vanno dal 30 fino al 70% e che dureranno ben otto settimane. Ed è proprio sulla durata che esprime perplessità Roberto Ricchiardi, titolare di alcuni negozi del centro di Cuneo e presidente di Confcommercio Cuneo. "La partenza è stata molto buona, fin da venerdì. Abbiamo riscontrato numerose presenze e grande interesse. Ha fatto piacere vedere persone anche di fuori regione, in particolare liguri e francesi", commenta. "I saldi secondo me hanno ancora senso. Quello che forse non ne ha più è che durino così a lungo. Così come, ma dovrebbe esserci un adeguamento generalizzato anche del commercio online, dovrebbero venire posticipati".
Molti Paesi, tra cui la Francia, li fanno partire addirittura da subito dopo Natale. E il commercio online, tra vendite promozionali e black friday, ha alterato, per certi versi, il senso stesso dei saldi. "Spesso ci sono promozioni da parte delle aziende che sono nostre stesse fornitrici", evidenzia.
Ma i saldi, per chi ha un negozio fisico, permettono anche di "fare spazio". "Stiamo già facendo gli ordini per il prossimo inverno - continua Ricchiardi. I saldi ci consentono di liberare i magazzini e lasciare posto alla merce nuova, oltre al fatto che costituiscono una boccata di ossigeno anche economica, soprattutto dopo la pessima stagione invernale passata, complice anche il clima, fino a qualche settimana fa per nulla invernale".
In questi primi giorni di saldi la corsa all'affare a Cuneo c'è stata. E' probabile che, già nel giro di una decina di giorni, l'interesse cali e si inizino ad attendere le nuove collezioni. "Anche per questo dovrebbero durare di meno. O iniziare dopo", ribadisce.
Le stime sono di una spesa abbastanza contenuta, stando ai dati forniti da Confconsumatori. Sarà in media di 137 euro procapite. Conclude Ricchiardi: "E' cambiato il modo di acquistare, c'è più attenzione. Fino a qualche anno fa si compravano anche cose non necessarie, magari solo perché in saldo. Ora questo non avviene più: si compra solo ciò che serve. Non è solo per una questione di disponibilità economica, ma di mentalità e attenzione allo spreco".