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Cronaca | 17 novembre 2023, 12:06

Dal carcere gestivano lo spaccio in tutta la Regione: anche a Cuneo le perquisizioni della Squadra Mobile di Asti

I quattro destinatari di custodia cautelare riuscivano a comunicare con l'esterno mediante l'uso di microtelefoni. Il procuratore capo astigiano: "Siamo di fronte a un caso di criminalità organizzata"

Dal carcere gestivano lo spaccio in tutta la Regione: anche a Cuneo le perquisizioni della Squadra Mobile di Asti

Nonostante si trovino in carcere da diversi mesi, grazie all’utilizzo di microtelefoni cellulari detenuti illegalmente continuavano a gestire attività illecite, mantenevano un pieno controllo su attività di spaccio e possesso di armi, progettavano vendette e giuravano la realizzazione di attacchi mirati a gruppi rivali non appena liberi.

E’ il quadro tracciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa indetta in questura per comunicare i dettagli di un’attività della Squadra Mobile di Asti che ha portato all’emissione di quattro ordinanze di custodia in carcere a carico di Maximillian Vettoretti, Angelo Palumbo, Salvatore Buttaci e Samuele Cestari, citati soggetti già detenuti, e all’arresto in flagranza di spaccio, avvenuto nel torinese, di una quinta persona a loro correlata.

Perquisizioni anche nelle carceri cuneesi

Vettorelli, Palumbo e Buttaci sono detenuti dal 2 marzo scorso. Quando - nel corso di una complessa operazione di polizia conseguente una sparatoria avvenuta nel Triage del Pronto Soccorso di Asti il 19 aprile 2022 - sono stati arrestati per detenzione e porto illegale di armi da sparo, ricettazione di armi e detenzione continuata a fine di spaccio di sostanza stupefacente.

Il quarto destinatario del provvedimento restrittivo, ossia il Cestari, ha ricevuto l’ordinanza direttamente nella cella del carcere di Asti in cui è detenuto dall’agosto 2022, quando venne arrestato in flagranza di reato per detenzione di un’arma da sparo.

Quell’attività portò al sequestro di 2.000 euro, mezzo chilo tra marijuana e hashish, 2 fucili a canne mozze, 1 pistola provento di furto, un ordigno pirotecnico illegale con effetti micidiali, uno scooter rubato e due micro telefoni.

Questi ultimi del tutto simili a quelli rinvenuti nel corso della nuova attività della Squadra Mobile, guidata dal neo dirigente Marco Barbaro, con il supporto del Sisco, del reparto prevenzione crimine di Torino, delle Unità Cinofile della Polizia di Torino Caselle e della Polizia Penitenziaria di Asti. Un dispiego di forze rilevante che ha portato ad approfondite perquisizioni ad Asti e Torino, oltre che nelle carceri di Ivrea, Alessandria e Cuneo, con conseguente rinvenimento di 34 grammi di cocaina, un proiettile, varia documentazione, alcuni cellulari ed utenze telefoniche oltre al già citato arresto torinese per spaccio.

Mazzeo: "Attenzione anche rispetto a persone già detenute"

Siamo di fronte a una forma in nuce di criminalità organizzata - ha affermato il procuratore capo Biagio Mazzeo - . Non si tratta di casi sporadici, ma di nomi ricorrenti che dal carcere gestivano i propri affari”.

L’indagine - ha proseguito - evidenzia come la problematica dei microtelefoni cellulari nelle carceri sia sempre più grave, ma nel contempo dimostra come l’attenzione delle forze di polizia non si abbassa mai, neppure nei confronti di persone già detenute”.

gabriele massaro

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