Maggior equilibrio e stabilità del mercato sono il risultato positivo ottenuto dalla Coldiretti che da anni invita i viticoltori alla libera contrattazione con gli acquirenti in vendemmia, senza attendere le indicazioni di fine campagna per i pagamenti.
È quanto emerge dal listino dei valori delle uve indicato a stagione vendemmiale conclusa dalla commissione nominata dalle organizzazioni agricole secondo quanto previsto dall’Accordo Collettivo sui Contratti Agrari.
“I produttori viticoli – dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – hanno raccolto, sempre più numerosi, il nostro appello a concordare il prezzo al momento del conferimento delle uve e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. I prezzi rilevati dalla Commissione sono in linea con quelli 2022 e ad avvantaggiarsene è l’intera filiera che non assiste più all’altalena annuale dei prezzi, sovente alimentata da azioni speculative, e vede accrescere l’attenzione alla qualità, riconosciuta e pagata. Se ne giova anche il consumatore assicurandosi ad un prezzo equo il meglio che le cantine possono offrire”.
Ogni anno al termine della campagna vendemmiale – spiega la Coldiretti – la competente Commissione rileva le quotazioni delle uve delle varie denominazioni d’origine (DOC e DOCG), in base alle risultanze delle avvenute cessioni a prezzo definito. Tali quotazioni sono la base per calcolare il canone d’affitto dei vigneti, nel rispetto delle condizioni pattuite e indicate nei singoli contratti di locazione.
Tuttavia è bene ricordare – osserva Coldiretti Cuneo – che oltre i due terzi delle uve sul nostro territorio non sono oggetto di cessione e vengono direttamente trasformate dal vitivinicoltore o in cooperativa che poi salda il socio conferitore in base ai risultati di bilancio.
Dall’analisi Coldiretti del listino prezzi 2023 emerge la tenuta dei valori medi dell’anno scorso su tutte le denominazioni, con moderati aumenti (0,1 euro/kg) su Arneis, causa minor produzione disponibile, e su Barbera, spinto dalla domanda in crescita.
La Commissione – evidenzia Coldiretti Cuneo – non ha potuto non considerare la situazione complessa della campagna 2023, caratterizzata dall’instabilità economica, dall’estesa grandinata che ha falcidiato una parte rilevante di alcune denominazioni, ma anche dall’andamento favorevole dell’ultima fase prima della raccolta, che ha assicurato nel complesso qualità ottima e quantità nella norma.
L’intervallo tra il valore minimo e massimo delle uve, talvolta ampio, è in ragione della naturale variabilità della qualità delle partite. Nell’interesse dell’intera nostra vitivinicoltura è importante sempre puntare alla qualità – sostiene la Coldiretti – di conseguenza premiare chi la produce e favorire chi la cerca e la riconosce a partire dal viticoltore, per passare al trasformatore fino al consumatore.
“Non va dimenticato che la diffusione dei protocolli di sostenibilità, sempre più richiesti dal mercato e dalle politiche dell’Unione Europea accentua ulteriormente le differenze e le specificità poiché richiede più lavoro e investimenti, portando con la crescita di valore anche l’aumento dei costi di produzione, lievitati sia in vigneto che in cantina a causa della congiuntura sfavorevole, che si auspica non diventi strutturale”, dichiara il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.