Abdelkhalek Elbounadi, marocchino di Khouribga, vicino a Casablanca, presidente e fondatore dell'Associazione culturale migranti Alba, dipendente della Croce Rossa, è ad Alba da 25 anni: il suo cuore sanguina in questi giorni drammatici dopo il tremendo terremoto che ha spazzato via Marrakesh e ha deciso di mobilitarsi.
Purtroppo, le immagini parlano da sole.
"Sì, è una situazione devastante, più grave di quella che si vede dalla televisione. Per fortuna la mia famiglia è di Khouribga, vicino a Casablanca, ma tutti nell'associazione abbiamo amici, amici di amici, conoscenti che abitano a Marrakesh".
Sapete già di aver perso qualcuno?
"Sì, ci sono anche dei membri dell'associazione che erano in Marocco e che non riusciamo a contattare per via dell'assenza di comunicazioni, speriamo in bene".
Su Facebook avete aperto una sottoscrizione.
"Bisogna attivarsi e adoperarsi per dare tutto l'aiuto possibile in medicine, cibo e tende. I sopravvissuti sono senza cure, senza un tetto dove vivere, senza acqua potabile, elettricità e accesso a cure mediche di base. Un terremoto non finisce mai dopo la scossa, quello è solo l’inizio di uno sconvolgimento che troppo spesso dura troppo tempo".
Chi vuole aiutare come può fare?
Per effettuare le donazioni è possibile inviare un bonifico al IT49O0306967684510764983321 conto corrente intestato a A.C.I.A. associazione culturale immigrati alba odv, Elbounadi Abdelkhalk, presidente dell’associazione. Nella causale indicare “Aiuto alle vittime del terremoto in Marocco“. Per informazioni è possibile contattare l’associazione ai numero 3805998758. Siamo pronti a recarci personalmente nelle zone colpite per consegnare i fondi e aiutare la popolazione".
L'obiettivo è coinvolgere più persone possibili.
"Spero che le associazioni di volontariato si mobilitino così come la cittadinanza. Diffondiamo la voce, condividiamo questa campagna con i nostri amici, familiari e colleghi sui social media, via e-mail o in qualsiasi altro modo. Grazie al sostegno di tutti ricostruiremo piano piano tutto ciò che sembra perduto".