Tesa. È uno degli aggettivi che usa Filippo Cervella, presidente dell'associazione La Carovana, che si occupa di progetti a favore dei disabili, per spiegare l'aria che si respira in via Pola, dove la chiusura ad agosto del Centro di Prima Accoglienza ha inasprito gli animi degli ospiti della struttura e ha creato una situazione difficile.
Ci può spiegare cosa è successo ai locali della sua associazione?
"Sono stati vandalizzati nella notte tra il 9 e il 10 agosto. Nessuno di noi era presente, eravamo al nostro tradizionale campo estivo di Valdieri. Il sopralluogo che abbiamo fatto il 10 mattina ci ha messo di fronte a una situazione difficile: segni di effrazione, sanitari rotti, cocci e vetri dappertutto, pc ed elettrodomestici buttati per terra. In questo momento la situazione non è tranquilla e abbiamo deciso di chiudere a nostre spese la porta di ingresso".
Avete parlato con il Comune di Alba?
"Sì, ho avuto una lunga conversazione con il sindaco Carlo Bo, che ringrazio, e che ci ha promesso un aiuto economico per ripristinare la sede. Il fulcro è un altro, però. Si respira una tensione sociale su cui bisogna mantenere alta l'attenzione, provando a trovare soluzioni".
Come è la vostra convivenza con la zona?
"Non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema, in via Pola l'associazione dispone di un alloggio in cui sviluppiamo un progetto di domiciliarità. C'è sempre stato un clima di collaborazione, ora però si è superato un limite. Sicuramente non volevano colpire noi, ma vendicarsi con il Centro di Prima Accoglienza. La situazione è comunque tesa, nel nostro cortile dormono diversi senzatetto, si respira rabbia, pochi giorni fa c'è stato anche uno sgombero. E, per ora, è tutto bloccato".
Anche le vostre attività?
"Di solito la ripresa della nostra associazione è fissata per metà settembre, i nostri locali sono inagibili, ma ci facciamo ospitare per riunioni del direttivo dal Circolo Montebellina. Dobbiamo programmare le nostre attività e il nostro futuro, sperando che la situazione torni presto alla normalità".
















