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Attualità | 18 luglio 2023, 07:07

La sfida dell'Atl Langhe, Roero e Monferrato: una progettazione "partecipata" per diventare "destinazione sostenibile" [FOTO E VIDEO]

Una giornata di confronto con 120 addetti ai lavori del settore e un comitato di esperti presieduto da Francesco Profumo per programmare l’offerta turistica di domani sulle colline Unesco

La giornata di confronto tenuta nel giugno scorso a Grinzane (foto Lavezzo)

La giornata di confronto tenuta nel giugno scorso a Grinzane (foto Lavezzo)

"Buon vivere" sì, ma che sia sostenibile. E’ questa la direzione che la nuova dirigenza dell’Atl Langhe Monferrato Roero intende imprimere alle strategie con le quali punta a consolidare la crescita raggiunta dal comparto nel primo quarto di secolo di vita dell’ente, nato ad Alba nel 1997 e che nello scorso anno ha aggiornato i suoi vertici con la designazione di Mariano Rabino alla presidenza – là dove, per tre mandati, aveva ben operato Luigi Barbero – e il torinese Bruno Bertero arrivato nel settembre scorso a raccogliere il testimone dello storico direttore Mauro Carbone.

Di acqua ne è passata da allora sotto i ponti dell’offerta turistica di casa nostra, da sempre basata sul motivo trainante di un’enogastronomia riconosciuta nel mondo per la sua eccellenza e per i suoi paesaggi, ma che già si è aggiornata alle richieste di visitatori che, rispetto anche solo a pochi anni fa, sempre di più scelgono non più la destinazione, ma "l’esperienza", declinandovi la prima solo in seconda battuta.

Un pubblico che, come ci dicono le più aggiornate ricerche di mercato del settore, compie le proprie scelte con un occhio sempre più attento ai temi della sostenibilità, sociale ma soprattutto ambientale. E che lo farà sempre di più, visto che i turisti di domani appartengono a generazioni che oggi ci insegnano – non bastassero le contingenti bizze del clima, a farlo – l’importanza di prendere molto sul serio le sempre più reali minacce di una crisi climatica il contrasto della quale si impone ormai come obbligo morale, oltre a convenire in termini economici.  

Da questi assunti sono partiti Rabino e Bertero, insieme al consiglio di amministrazione guidato da Gian Minetti, per una iniziativa che promette nuovi importanti passi in avanti per l’industria turistica di casa nostra, assodate previsioni di scenario che da qui al 2030 vedranno raddoppiare il miliardo scarso di persone che già oggi si muove per turismo nei cinque continenti.

Innovativa e visionaria nell’intento – quella di voler arrivare a una certificazione di sostenibilità "della destinazione" –, quell’iniziativa lo è anche per le modalità con le quali l’Ente Turismo punta ad arrivare all’obiettivo: una movimentazione "dal basso" che coinvolga in primis gli addetti ai lavori, ma che interessi anche amministratori pubblici e stakeholder, di modo da arrivare a mettere sul tavolo azioni concrete condivise da tutta la filiera, raccordando quindi le azioni dei privati a scelte pubbliche come quelle riguardanti ad esempio l’urbanistica, i servizi al territorio e la mobilità.

Un processo, quello voluto da Rabino e Bertero, che si è messo in moto con una giornata di lavori tenuta lo scorso 22 giugno nelle sale del castello di Grinzane, dove, suddivisi in nove tavoli coordinati e moderati da psicologi del lavoro, 120 portatori di interesse del territorio si sono confrontati per un’intera giornata, provando a immaginare proposte concrete per aggiornare l’offerta del territorio rispetto alle tematiche e problematiche che in apertura dei lavori erano state messe sul tavolo da un panel di esperti di grande autorevolezza.

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Parte di loro faranno ora parte del comitato scientifico che a settembre diverrà pienamente operativo a supporto della progettazione. A guidarlo sarà l’ex ministro dell’Istruzione e oggi presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, al cui fianco siederanno figure quali il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, la vicepresidente dell’European Travel Commission Magda Antonioli, la docente del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento Francesca Forno, la direttrice dell’Unwto Europa Alessandra Priante, Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia Spa, il presidente del Comitato Scientifico Meet Forum Edoardo Colombo, il professor Vincenzo Gerbi, del Dipartimento di Scienze Agrarie all’Università di Torino, l’economista e statistico, già ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, Guido Guerzoni, docente per il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche alla Bocconi di Milano.

"Il Comitato ci aiuterà a sintetizzare l’importante mole di materiali e proposte che il tavolo ha prodotto – hanno spiegato Rabino e Bertero nel corso di un incontro tenuto nei giorni scorsi sempre a Grinzane –. Ci siamo dati un metodo, abbiamo coinvolto una rappresentanza di operatori che va dagli addetti della ristorazione e ricettività al mondo della comunicazione, dei servizi, delle guide turistiche e ambientali, sino alle associazioni di categoria e al mondo dei Gruppi di Azione Locale. Oggi il lavoro prodotto è tantissimo. Ridotte a sintesi, quelle proposte operative verranno nuovamente condivise sul territorio tramite una serie di 'work cafè’ che andremo a organizzare nei prossimi mesi per la fase che abbiamo battezzato 'disseminazione', per poi venire calate operativamente".

Tra le esigenze emerse dal confronto, quella di vagliare con attenzione la capacità "di carico" dei nostri borghi, e di conseguenza l’opportunità di scegliere, nelle strategie dell’ente, a quale tipo di provenienze guardare con maggiore attenzione, ferma la necessità, economica ma anche in termini di "impronta di carbonio", di incrementare una durata del soggiorno medio ora attestata su 2,2 giornate. Si ragionerà quindi sulla tipologia di pubblico cui rivolgere il proprio invito a visitare il territorio: meno "flottanti", ma più attenzione a mercati esteri di vicinanza, in grado di raggiungere le nostre colline principalmente con mezzi pubblici o anche con trasporti propri, ma attenti all’ambiente.

Di segno contrario, la necessità di attivare strategie pubbliche in grado di contrastare lo spopolamento che interessa tanti altri piccoli centri del nostro territorio, come anche di quella di preservare e valorizzare tradizioni e "saperi del fare" che rappresentano atout insostituibili anche in chiave turistica, ma che oggi si stanno perdendo. Fondamentale – è emerso dai tavoli – l’importanza di una misurazione del fenomeno turistico sul territorio sempre più puntuale e parcellizzata.

"L’obiettivo finale – hanno concluso Rabino e Bertero – è quello di consolidare i risultati sinora raggiunti dalle colline Unesco in termini di attrattività turistica, ma insieme lavorare per rendere questo modello sostenibile nel tempo. Protagonisti di questo modello devono diventare i cittadini, che sempre di più devono condividere l’orgoglio e il privilegio di vivere su un territorio che piace ai suoi visitatori perché ci vivono bene i suoi residenti. Questa, in fondo, è la sfida".

Ezio Massucco

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