“Io ho un amico a Faenza e lo scorso fine settimana sono corso ad aiutare lui e la sua città”. È semplice quanto toccante la motivazione che ha spinto due artigiani cuneesi a raggiungere le terre alluvionate dell'Emilia Romagna.
Andrea Borgogno, 47 anni di Borgo San Dalmazzo, e Davis Casagrande, 51 anni di Cuneo, lo scorso fine settimana hanno caricato il pick-up di materiali raccolti in poche ore fra amici e conoscenti e sono partiti. Hanno portato pale, guanti, gambali, rastrelli, tubi di gomma. Ma anche olio d'oliva e sale grosso. “Quello che ci hanno chiesto e che serviva in quel momento”, ha raccontato Andrea Borgogno.
Faenza è città di palio, divisa in Rioni. I due cuneesi sono stati ospitati a Borgo Durbecco. Le cucine che avrebbero dovuto ospitare la festa a giugno ora danno da mangiare agli sfollati, sono state trasformate in centri di logistica per distribuire mezzi e materiali.
Un piccolo aiuto dato ad una terra disastrata. Racconta Andrea:“Là sono messi molto male. In certi punti l'acqua del fiume Lamone è arrivata a sei metri, fino a al secondo piano delle case. C'è gente che ha perso tutto. Costretti a svuotare il proprio appartamento inondato da fango e melma. Poi passa una ruspa e tira via tutto. Si recupera ben poco. E poi, quando tu esci dal cantiere del fango, entri nel quartiere della polvere. Ci sono macchine ammassate da buttare via. Inimmaginabile”.
Davis è rimasto molto colpito dallo spirito dei faentini: “Non si sono dati alla disperazione. Si sono rimboccati le maniche e si sono dati da fare. Soprattutto i giovani, in prima linea a fare coraggio, spalando e canticchiando. Gli emiliani sono un popolo forte e gentile. Nonostante avessero perso tutto, ti stringevano la mano e non smettevano di ringraziare. La sera abbiamo fatto assaggiare la famosa bagna cauda piemontese fatta da noi, come si deve. C'era una bimba di 9 anni, Olivia, che se ne è innamorata. Poi abbiamo insegnato a lei e alla sorella a giocare a carte. Il loro abbraccio me lo porto nel cuore. Sono convinto che presto torneranno alla normalità”.
I due artigiani cuneesi sono stati due giorni a spalare e ad aiutare le persone a svuotare le case: “La cosa urgente è togliere tutto. Il fango, mescolato a residui fognari e industriali, è argilloso e molto appiccicoso”.
Torneranno a Faenza cercando di portare ciò che serve quando serve: “Stiamo cercando di costruire un canale di comunicazione per ricevere materiali e indirizzarli nel posto giusto. E magari torneremo con altri artigiani per fare interventi mirati”.