È in corso ad Alba la collocazione di 5.600 coccinelle (Adalia bipunctata) su alberi e piante cittadine per la difesa bio compatibile dai parassiti dannosi.
Mercoledì 24 maggio l’assessore all’Istruzione Elisa Boschiazzo ha dato il via alla campagna per la lotta biologica integrata presso le scuole dell’infanzia di via Balbo e di via Rio Misureto, dove bambini e maestre sono stati coinvolti dai tecnici comunali nel volo delle prime colonie: «La collocazione delle coccinelle presso i plessi scolastici è un allegro momento di contatto con la natura, ed è proprio l’entusiasmo dei più piccoli e la loro grande curiosità che ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Ogni anno abbiamo la riprova, condividere semplici ma concrete attività ambientali porta ad efficaci risultati nell’educazione ambientale.»
L’assessore all’Ambiente Lorenzo Barbero spiega: «Alba è tra i Comuni italiani pluripremiati in concorsi nazionali ed europei per l’impegno e la competenza dimostrata anche nella sapiente gestione dell’ambiente e del verde pubblico. In conformità alla normativa vigente stiamo, ad esempio, sostituendo i diserbanti chimici con quelli ecologici, a base di sali, aceto etc. ed introducendo come tecnica di contenimento delle erbe infestanti l’uso del pirodiserbo e di macchine decespugliatrici lungo le strade comunali».
Le coccinelle, predatori naturali già presenti nell’ecosistema urbano, eliminano in modo biologico e naturale i parassiti delle piante, che provocano danni attraverso l’emissione di un’escrezione zuccherina detta “melata” che imbratta le chiome e tutto ciò che è sottostante, come marciapiedi ed autovetture.
Il Settore Gestione e Manutenzione del Suolo della Ripartizione Opere Pubbliche comunale spiega che il progetto parte dal presupposto di considerare il verde urbano come un ecosistema entro il quale tutte le specie di insetti litofagi vivono in equilibrio con l'ambiente fisico. Mediante l'osservazione e l'analisi di questo ecosistema si possono osservare i disequilibri esistenti e intervenire biologicamente attraverso l'introduzione di organismi antagonisti per ristabilire l'equilibrio naturale.
L’operazione, è la fase conclusiva della sperimentazione del progetto di difesa biologica integrata in atto ormai da diversi anni, nel rispetto delle regole del Pan (Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari).
Una prima fase di trattamenti è stata fatta a base di sali di potassio e polisaccaridi complessi con la duplice funzione di fornire elementi nutritivi alle foglie e contemporaneamente dilavare la melata.
Prosegue così il progetto di difesa bio compatibile del verde urbano cittadino iniziato da alcuni anni con l’inserimento dei trattamenti endoterapici in sostituzione di quelli aerei, in particolare con l’applicazione di trappole a ferormoni per individuare il proliferare delle principali patologie delle alberate cittadine, in particolare la Cameraria ohridella dell’ippocastano, per individuare il ciclo riproduttivo dell’insetto in modo da programmare interventi mirati.