Associazione Giustitalia, un’altra missione portata a termine con successo, e questa volta in provincia di Cuneo. Stiamo parlando di una realtà che lavora per permettere alle persone di recuperare il valore in denaro di libretti di risparmio bancari e postali, buoni fruttiferi postali, certificati di debito pubblico del Regno d'Italia, certificati di debito pubblico dello Stato Italiano, prestiti redimibili, che, ritrovati anche casualmente nel dimenticatoio, possono rivelarsi fonti di guadagno inaspettate.
Così è successo per una donna che abita nelle Langhe, e che ha ritrovato, un po’ di tempo fa, nella casa del nonno paterno, una polizza vita che l’uomo (morto a soli 37 anni nel 1936) fece in favore della moglie e dei figli piccoli proprio in previsione della sua scomparsa. La polizza, stipulata con Cassa Depositi e Prestiti, fu emessa a seguito del pagamento di un premio in unica soluzione dell'importo di Lire 500 in data 31 maggio 1928, come è riportato nei documenti ufficiali del tempo. La nonna morì poi anziana a 84 anni, e per ben 95 anni della polizza non si seppe più nulla.
La donna, rivoltasi a Giustitalia, è così venuta a sapere che la polizza, stimata dal consulente, poteva permettere il pagamento di un premio assicurativo in favore dell'erede, con gli interessi legali, della rivalutazione e della capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, di una cifra pari a 294.350 Euro.
«Mancato mio papà due anni fa - dichiara la donna - che mi aveva parlato di questo buono che lui stesso non ha mai piùcercato, rifacendosi alle parole della madre che non lo aveva trovato, abbiamo iniziato a sistemare la casa. Durante i lavori si spostamento in garage, quando abbiamo smantellato il soppalcoè stato trovato un vecchio baule impolverato dove, all’interno, oltre a ricordi familiari, abbiamo trovato i documenti di questa polizza.
Incuriosita, mi sono informata prima da un avvocato, e poi presso l’associazione Giustitalia con cui stiamo tentando di capire se si potrà ottenere qualcosa come eredi. L’iter è iniziato da circa due settimane, e per ora non sappiamo i relativi tempi e modi. Tentare non nuoce, speriamo di arrivare ad un risultato positivo, al di là della stima teorica del consulente».
La signora ha conferito così il mandato all'Associazione Giustitalia, che si occupa, tra le altre cose, su scala nazionale ed internazionale del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato e di polizze assicurative "antiche", al fine di agire per recuperare la somma presso Cassa Depositi e Prestiti ed il Ministero delle Finanze, obbligati in solido ad “onorare” tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana. I due Enti, infatti, rispondono in solido non solo dei Titoli di Stato emessi durante la vigenza della Repubblica Italiana, ma anche durante la vigenza del Regno d'Italia. Ma come ci comporta in queste situazioni? Lo spiegano direttamente dall'associazione.
E' possibile ottenere il rimborso di titoli "antichi" quali libretti di risparmio, buoni e titoli di stato in genere?
«In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito "Antichi" (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c'è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento.
È possibile, per il titolare o per i suoi eredi, richiedere il rimborso, maggiorato degli interessi oltre alla rivalutazione monetaria, a condizione che non sia decorso il termine prescrizionale di 10 anni. Tale termine decorre non necessariamente dalla data di emissione del titolo ma da quando il soggetto titolare è in grado di far valere il proprio diritto. In particolare, anche se il titolo è stato emesso oltre 10 anni fa, ma il soggetto interessato lo ha "ritrovato" solo recentemente (ovvero negli ultimi 10 anni) può agire per il rimborso dello stesso e la prescrizione inizierà a decorrere dal momento del ritrovamento».
Quanto può valere attualmente un titolo "antico"?
«A questa una domanda alla quale non è possibile dare una risposta univoca senza l'ausilio di un consulente contabile esperto che proceda alla valutazione del singolo titolo in relazione all'anno di emissione, al tasso previsto per quel tipo di titolo, al succedersi delle leggi nel tempo, ai periodi di valutazione e svalutazione monetaria, all'introduzione della moneta unica europea ed ad altrettanti ulteriori coefficienti. In linea di principio, si può avere un'indicazione di massima del valore attuale del proprio titolo considerando il potere di acquisto che aveva la lira all'epoca di emissione del predetto titolo. In altri termini, sempre in linea generale, il titolare o l'erede avrebbe diritto ad ottenere oggi l'equivalente di quella somma di denaro, tradotta in euro, che all'epoca di emissione del titolo gli avrebbe consentito l'acquisto di un determinato bene. Per esempio, se negli anni 40 con 1.000 lire si acquistava fondo agricolo, oggi con la somma rivalutata e ricapitalizzata si avrebbe diritto ad ottenere una somma di denaro in euro che consenta l'acquisto di un terreno dello stesso tipo».
Come si dimostra che il titolo è stato ritrovato negli ultimi 10 anni?
«Nei moduli informativi che invia l'Associazione viene specificato di indicare una persona (anche un familiare) che sia a conoscenza del luogo e del periodo del ritrovamento del titolo. Tale nominativo, unitamente alla circostanza di tempo e di luogo del ritrovamento, dovrà essere indicata per iscritto all'Associazione attraverso apposita dichiarazione da allegare alla documentazione richiesta».