Il concorso “Il Piatto d’oro”, organizzato nel 1961 dalla Famija Albèisa e conclusosi nel 1963 in collaborazione con alcune Pro Loco del territorio (Bossolasco, Cherasco, Cortemilia, Diano d’Alba, Mango e Monforte) per andare «alla ricerca della cucina della Langa albese» e per stimolare «l’incremento della ricettività ed il miglioramento del servizio», si era subito rivelato una conferma della “tipicità” e della popolarità conquistate dalla cucina di Langa.
Accompagnato da una robusta comunicazione, il concorso aveva registrato la partecipazione di ben 84 ristoranti. I sei finalisti (uno per ogni zona in cui erano state suddivise le Langhe), selezionati attraverso un complesso sistema di votazione, si confrontarono con un menù libero ispirato alla tradizione.
Centrale si pone il 1963, ingioiellato dalla pubblicazione della guida “Langhe d’Alba” e dalla presentazione dei finalisti al Concorso della cucina albese al Circolo della Stampa di Milano. Iniziative diventate memorabili. Il nostro successo iniziò da lì e dove, per la prima volta nella sua storia, la cucina di Langa si presentava alla stampa nazionale. È sempre stato poi un crescendo di successi, fino a diventare oggi il territorio italiano che può fregiarsi del più alto numero di ristoranti stellati. Fu un’umile trattoria dell’Alta Langa a vincere il concorso nella semplicità e autenticità del menu proposto: il Corona Grossa di Cortemilia gestito dalla famiglia del patron Ercole Olivieri. Quel menù e quei sapori, entrati nel mito e nella memoria popolare, a distanza di sessant’anni, viene oggi riproposto e ripresentato agli appassionati della cucina di Langa presso la scuola alberghiera APRO di Alba. Docenti e allievi della scuola - i più giusti testimoni deputati a portare avanti il buon nome della cucina di Langa - riproporranno i piatti nel menù integrale, vincitore di quello storico concorso, che vide l’anima di cuochi e cuciniere cimentarsi in un crescendo unico di antiche e nuove ricette. Il successo odierno delle colline UNESCO era iniziata anche da quel momento
L’appuntamento è fissato per le ore 13:00 di domenica 12 febbraio presso i saloni della scuola alberghiera in località San Cassiano di Alba.
Il menù selezionato allora da giurie, giornalisti, gastronomi, clienti e appassionati era ed è così composto:
Antipasto:
Cestino di funghi trifolati e griva cortemiliese
Fonduta con tartufi neri e crostoni di pane Vino: Grignolino
Primo:
Tajarin al sugo tradizionale Vino: Dolcetto
Secondo:
Faraona in salmì su crema di patate Vino: Nebbiolo
Formaggi:
Toma d’la Langa Vino: Barolo
Dessert:
Torta di nocciola Vino: Brachetto
Cestini di frutta
Caffè e Acquavite
Il costo del menù è di Euro 60.000 - Le prenotazioni vengono effettuate tramite e- mail inviate alla Associazione Famija Albèisa Via Pierino Belli 6 Alba. info@famijaalbeisa.it indicando: generalità, numero di partecipanti e numero telefonico cellulare. Oppure telefonando direttamente ai cellulari della nostra segreteria:
333 21 54 317: Massimo Lampugnani
339 58 91 424: Gigi Cabutto
Entro lunedì 6 febbraio
Il pagamento avverrà direttamente al momento del pranzo.
Partners dell’Iniziativa.
· Comune di Alba
· ACA Associazione Commercianti Albesi
· Accademia Italiana della Cucina
· Ente Turismo Alba Langhe-Roero Monferrato
· Ente Fiera Internazionale del Tartufo
· Confraternita della Nocciola tonda gentile di Langa
· Comune di Cortemilia
· APRO Formazione