Come da previsioni, il senatore Giorgio Maria Bergesio è stato confermato all’unanimità alla segreteria provinciale della Lega al termine del congresso svoltosi stamane – sabato 10 dicembre - all’Hotel Giardino dei Tigli di Cussanio.
A presiedere i lavori il deputato Alessandro Giglio Vigna.
Ad inizio lavori l’assemblea ha tributato un applauso a Umberto Bossi, Roberto Maroni e Matteo Salvini.
Da qui si è capito il clima unitario che avrebbe caratterizzato i lavori congressuali.
Bergesio, nella sua relazione, ha toccato vari aspetti organizzativi del partito e si è soffermato a lungo sulla situazione delle grandi opere pubbliche che interessano il Cuneese, dall’autostrada Cuneo-Asti, al tunnel del Tenda; dalla variante di Demonte alla statale 28.
Ha dedicato attenzione alla questione a lui particolarmente cara dell’agricoltura, con particolare riferimento alla questione della siccità e degli invasi.
Il senatore ha poi fatto proprie le indicazioni del ministro Roberto Calderoli per un ritorno all’elezione diretta del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali.
Ha evitato qualsiasi cenno al dibattito interno al partito, così come non ha nemmeno velatamente sfiorato i rapporti con i partner di coalizione, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Vista la presenza del segretario piemontese e capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, ha lasciato che fosse lui ad affrontare i temi più specificatamente politici.
Intervento interessante, il suo, cui dedicheremo un successivo, apposito articolo.
Poco dopo le 11, c’è stato il collegamento via telefono con il segretario federale Matteo Salvini.
Il Capitano ha salutato la platea dei congressisti ricordando il suo affetto per Cuneo e ha promesso che “il prossimo cantiere di infrastrutture verrò ad inaugurarlo nel Cuneese”.
Il pensiero di tutti è andato ovviamente all’Asti-Cuneo.
Dopo Bergesio ha preso la parola Dario Tallone, sindaco di Fossano, diventato una sorta di eroe per il popolo leghista della Granda (che gli ha infatti tributato un applauso) per essere riuscito ad espugnare la Città degli Acaja, strappando alla sinistra la roccaforte di Beppe Manfredi e Francesco Balocco.
Dopo di lui, ha preso la parola per un breve saluto la presidente del Consiglio comunale di Fossano e consigliera provinciale Simona Giaccardi.
A seguire, i consiglieri regionali Matteo Gagliasso, responsabile provinciale dei Giovani Padani e Paolo Demarchi, segretario organizzativo e braccio destro di Bergesio.
L’intervento di maggior spessore – in tema di Regione – è toccato all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il quale ha ricordato la difficile gestione della pandemia per soffermarsi poi sul piano di ammodernamento degli ospedali piemontesi che prevede, tra altri, la realizzazione di due nuovi nosocomi nel Cuneese.
Di Molinari, abbiamo detto, riferiremo a parte perché è stato lui ad affrontare la questione della linea politica, del calo di consensi e del rapporto con i partiti di centrodestra.
Dopo il segretario piemontese, è intervenuta l’europarlamentare Gianna Gancia, apparsa quanto mai battagliera.
“Siamo nati per realizzare l’autonomia e il federalismo – ha detto – e in questa legislatura otterremo finalmente ciò per cui la Lega è nata. Perché – ha affermato dal palco la Gancia – è questo il nostro orizzonte ideale e la nostra ragione di stare in politica. Siamo stati costretti per varie ragioni a personalizzare anche noi il partito e oggi abbiamo un segretario unico. Io auspico tuttavia che si possa presto dar vita ad un “direttorio” per uscire finalmente da una logica personalistica di partito che non ci appartiene”.
Al termine dei vari interventi sono stati eletti i dieci componenti del direttivo che affiancheranno Bergesio nella gestione del partito in provincia: Lorena Bellino (la più votata in assoluto), Giorgio Bove, Valentina Casetta, Paolo Demarchi, Andrea Gaviglio, Federico Gregorio, Anna Mantini, Eros Pessina, Matteo Quaglia e Dario Tallone.