Un nuovo passo verso la normalità anche in chiesa. Si torna ai riti come li abbiamo conosciuti prima del Covid-19.
Venerdì 2 dicembre, infatti, la Conferenza Episcopale Italiana ha inviato una lettera ai vescovi in cui sono esplicitati degli aggiornamenti per affrontare l’inverno e la nuova fase pandemica, dopo le misure che hanno condizionato la nostra vita così come la celebrazione della Messa e l’accesso ai sacramenti.
La novità principale riguarda l’acqua benedetta: «È possibile tornare nuovamente a ripristinare l’uso delle acquasantiere», così come, chi vuole, può tornare alla «Consueta forma di scambio del segno della pace» (ovvero la stretta di mano).
Due anni e nove mesi dopo l’inizio delle restrizioni, le istituzioni ecclesiastiche inaugurano dunque il post-pandemia. Era il 3 marzo del 2020 quando il Coronavirus ha mostrato tutta la sua violenza, costringendo, qualche giorno dopo, il Paese a chiudersi in lockdown.
Tuttavia restano valide alcune raccomandazioni per la prevenzione del contagio: «Sembra opportuno continuare a condividere i seguenti consigli e suggerimenti - si legge nella missiva della Cei -. È importante ricordare che non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo al SARS-CoV-2; si valuti, in ragione delle specifiche circostanze e delle condizioni dei luoghi, l’opportunità di raccomandare l’uso della mascherina; è consigliata l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto; è possibile svolgere le processioni offertoriali; non è più obbligatorio assicurare il distanziamento tra i fedeli che partecipino alle celebrazioni; si consiglia ai Ministri di igienizzare le mani prima di distribuire la Comunione; nella celebrazione dei Battesimi, delle Cresime, delle Ordinazioni e dell’Unzione dei Malati si possono effettuare le unzioni senza l’ausilio di strumenti. Tenuto conto delle specifiche situazioni locali i singoli Vescovi possono, comunque, adottare provvedimenti e indicazioni più particolari». È quasi un ritorno alla normalità.