Sabato 26 novembre, alle ore 18 presso la chiesa di San Giuseppe ad Alba (via Vernazza 6), l’associazione Ambiente & Cultura – Alba Sotterranea in collaborazione col Centro Culturale San Giuseppe propone una conversazione informale sulla figura di Giuseppe Govone nel 150° anniversario della morte e in occasione della ricollocazione del monumento equestre a lui dedicato, presso la sede del liceo scientifico "Leonardo Cocito" di Alba (ex-caserma Govone).
Pietro Ramunno, giornalista de La Voce di Alba ed ex-allievo del Liceo Classico G. Govone di Alba, converserà con Gianmarco Gastone, professore di Lettere e Storia presso l'Istituto di Istruzione Superiore "Luigi Einaudi" di Alba e socio di Ambiente & Cultura, nonché archeologo del progetto Alba Sotterranea.
Gianmarco Gastone ha approfondito la figura del generale piemontese e gli ha già dedicato un seminario, tenutosi lo scorso 21 ottobre all’Archivio di Stato di Asti, in collaborazione con la professoressa Alice Raviola dell’Università degli Studi di Milano.
L’incontro – aperto dai saluti istituzionali dell’assessore ai Lavori Pubblici della Città di Alba, Massimo Reggio – offrirà l’occasione di approfondire i diversi aspetti di una figura complessa, controversa e, soprattutto, travagliata, ma indubbiamente notevole e che ha lasciato un'impronta duratura nella storia albese. L'evento è a ingresso libero, la cittadinanza è invitata a partecipare.
Per info e prenotazioni (facoltative): www.ambientecultura.it (sezione EVENTI).
IL PERSONAGGIO
Giuseppe Govone nacque a Isola d'Asti il 19 novembre 1825 e morì suicida ad Alba il 25 gennaio 1872, all’età di 47 anni. Proveniente da una famiglia di piccola ma antica nobiltà, Giuseppe Govone fu allievo della Reale Accademia Militare di Torino, ambiente in cui meritò un soprannome piuttosto controverso (e davvero meritato?), ossia “Cuore di pietra”. Divenne ufficiale dell’esercito di Sardegna, prima, e del Regno d’Italia, poi, e fu impegnato sui campi di battaglia di tutte e tre le Guerre di Indipendenza, partecipò alla celebre carica dei Seicento nella battaglia di Balaclava in Crimea; innovatore, esperto di ingegneria e organizzazione militare, spesso in esplicito disaccordo coi superiori.
Fu diplomatico – e probabilmente agente segreto – a Vienna e a Berlino, scelto da La Marmora per trattare con Bismarck l’alleanza italo-prussiana; fu incaricato di reprimere il brigantaggio in centro Italia e in Sicilia nel momento più buio del Risorgimento. Infine divenne Ministro della Guerra, culmine di una rapidissima carriera che conobbe un altrettanto rapido crollo. Brillante e determinato, spesso inviso ai superiori per la sua non cieca ubbidienza, ebbe la carriera stroncata dall’ostilità e dall’inimicizia degli alti comandi. Rientrato ad Alba, la sua salute mentale ne fu compromessa e si tolse la vita con un colpo di pistola il 25 gennaio 1872.
Destinò per testamento gran parte delle sue risorse alla nascita del primo ginnasio cittadino, oggi divenuto il liceo classico albese che porta il suo nome, e alla scuola materna di Isola d’Asti, suo paese natale. Questi sono solo alcuni dei diversi tratti della complessa – e travagliata – figura del Govone.
IL MONUMENTO
La città di Alba gli dedicò nel 1929 un monumento equestre in bronzo, opera dello scultore Stagliano, e oggetto di vicende travagliate quanto l’uomo che commemorava. La statua infatti fu poi rifusa negli anni della Seconda Guerra Mondiale per necessità belliche, e in seguito riprodotta in copia esatta di nuovo dalla Città di Alba nel 2000, per celebrare i 175 anni dalla nascita di Govone, e collocata a lungo in piazza Savona (ora piazza Ferrero). Il 26 novembre 2022 la medesima statua verrà ricollocata nei pressi dell’ex-caserma albese, intitolata proprio al generale piemontese e ora sede del Liceo Scientifico di Alba “Leonardo Cocito”.