Oro nei 1500 stile libero alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, un bronzo nella 10 km in acque libere e un argento negli 800 stile libero a Tokyo 2020. Gregorio Paltrinieri, 28enne di Carpi (Modena), è la stella del nuoto italiano.
La fame di successi non gli manca: quattro medaglie, tre ori ed un argento, conquistate all’Europeo di Roma 2022, che eguagliano il bottino dei Mondiali di Budapest 2021, sono la conferma che è sempre più Super Greg.
Si è rivelato al panorama natatorio nazionale nel 2011 quando vinse i 1500 m stile libero al 48° Trofeo Sette Colli. La sua bacheca è piena di titoli e primati. Il nuoto per lui è arte, il mare libertà, gioia, vita. Allora tuffiamoci in questa intervista al campione del mondo in carica dei 1500 m in vasca lunga e della 10 km in acque libere.
Greg, come nasce la tua passione per il nuoto?
«Ho iniziato a nuotare da piccolissimo in piscina, ma grazie alle vacanze con i miei genitori ho potuto sperimentare anche il mare. È diventato subito il mio luogo preferito. Poi, a livello agonistico, mi ci sono avvicinato un po’ per la necessità di trovare nuovi stimoli e un po’ per la voglia di provare qualcosa di nuovo. Finché non è diventato qualcosa di sempre più competitivo, oltre che romantico».
Che cos’è per te il nuoto?
«Oltre ad essere uno sport, per me il nuoto è arte e il nuotatore modella l’acqua come
lo scultore il marmo. Una sensazione bellissima».
Che tipo di sport è il tuo?
«Il nuoto è uno sport individuale solo in vasca. Dopo la gara in cui si è tutti contro tutti, la piscina è la mia seconda casa. E i miei compagni sono i miei migliori amici: scherziamo, pianifichiamo le prossime bravate».
Il tuo mito in piscina?
«Ian Thorpe (ex nuotatore australiano, ndr)».
Essere una celebrità ti ha cambiato la vita?
«Certamente la celebrità un po’ condiziona, soprattutto nella sfera privata. Condiziona, ma non pesa. È una bella sensazione essere preso a modello dagli altri. Sempre che la celebrità sia una conseguenza e non uno scopo».
A proposito di modello, che cosa vorresti che vedessero in te le nuove generazioni?
«Il fatto di essere una persona che non ha mai mollato, ha sempre combattuto. Questa è la cosa che ho sempre apprezzato degli sportivi».
Come vivi la pressione che accompagna ogni gara?
«All’inizio la pressione su di me mi spaventava, ma poi penso che faccio quello che più mi piace, cioè nuotare. Ci saranno sempre aspettative e pressioni su di me, e mi ci metto dentro pure io, ma ora non ci faccio più caso».
Parliamo di allenamento. Raccontaci la tua settimana tipo.
«Mi alleno 6 giorni su 7 e la domenica mi concedo un po’ di riposo. Al giorno nuoto per circa 16/18 km e mi alleno in acqua 2 ore al mattino e 2 ore al pomeriggio. A giorni alterni mi alleno anche in palestra. Ma se vuoi vincere i 1500 stile libero in un’Olimpiade non hai alternative. Ci sono giorni in cui hai meno voglia di nuotare, poi ti tuffi e la voglia viene».
Come ti avvicini alla gara?
«Sempre allo stesso modo: prima delle gare cerco di sapere quante bracciate devo fare e come devo trovarmi in un determinato momento della gara. Studio tutto di una gara, si potrebbe dire che sono molto maniacale».
Durante la gara sei mai uscito dalla corsia ed a che cosa pensi mentre sei in acqua?
«Quando sono in acqua sono talmente concentrato che è impossibile uscire dalla corsia. Penso solo a me stesso e andare sempre più forte, perché la gara la possono decidere i millesimi di secondo, quindi non c’è tempo per calcoli o sguardi agli avversari».
Dove si vede la grandezza di un campione?
«Secondo me la grandezza di uno sportivo si vede nella sua concentrazione e nella sua capacità di cambiare strategia durante la gara».
Nuotare in piscina è come nuotare in mare?
«Non proprio. Nuotare in piscina è diverso da nuotare in mare, ma l’allenamento è sempre lo stesso».
Che rapporto hai con il mare?
«Ne sono innamorato. Il mare ti fa stare bene e sentire libero e se la gente corre, va in bici, fa sport all’aria aperta, che cosa c’è di più aperto del mare?».
Parliamo di alimentazione. Che cosa mangia un campione di nuoto?
«Mangio molto a colazione, perché poi mi aspetta una lunga giornata. Prima di entrare in acqua invece mangio poco e prendo sali minerali durante l’allenamento. A pranzo ed a cena mangio la pasta come primo piatto e come secondo mangio qualcosa di leggero come bresaola o prosciutto a mezzogiorno e pesce o carne con verdura la sera».
Che sport ti piace, oltre il nuoto?
«Mi piace il basket e lo seguo con grande passione, tanto che nell’esultanza dopo una vittoria mi ispiro all’NBA».
A che cosa non puoi rinunciare?
«Mi piace tenere la barba un po’ lunga, ma sempre curata. Una cosa a cui non posso rinunciare è l’idratazione, perché l’acqua inaridisce la pelle».
Qual è il tuo luogo del cuore?
«Il mio luogo del cuore è Carpi, a casa mia, con la famiglia e gli amici».
Che cosa farai da grande?
«Spero di nuotare ancora per un bel po’. Per il futuro, sto pensando con degli amici a come valorizzare il nuoto con i bambini. Oppure mi darei all’architettura e il design che sono le mie passioni».
Che cosa ti carica?
«Ho sempre la musica nelle orecchie. Un mix di hip hop, rap e R&B che mi rilassa e mi carica allo stesso tempo. Il nuoto è uno sport ripetitivo e in allenamento mi capita di stare con la testa sott’acqua cinque ore al giorno. Non potrei resistere così a lungo, se non cantassi.
Sei intonato?
«Chi può dirlo? In acqua non mi sente nessuno…».
Campione di nuoto e anche di spirito. Grazie Greg!