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Attualità | 20 ottobre 2022, 08:30

Presentato al castello reale di Govone il docufilm: “In vigna. Lavoro, esperienze, culture”

L’audiovideo è stato realizzato da Alessio Mattia e racconta, in circa un’ora e mezza, un importante lavoro di ricerca sui temi legati agli stranieri in vigna

Presentato al castello reale di Govone il docufilm: “In vigna. Lavoro, esperienze, culture”

Martedì 18 ottobre, nel Salone d’Onore del Castello Reale di Govone, si è tenuta la presentazione del docufilm “In Vigna. Lavoro, esperienze, culture”, organizzata dall’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.

L’audiovideo è stato realizzato da Alessio Mattia e racconta, in circa un’ora e mezza, un importante lavoro di ricerca sui temi legati agli stranieri in vigna. È assodato che, da oltre trent’anni, parte integrante e operativa delle nostre terre sono coloro che arrivano qui da paesi lontani per cercare una stabilità economica.

Il docufilm affronta in toto questa tema, anche con l’emozionante storia di due immigrati, Omar e Florian, che qui hanno ritrovato una casa. Gli interventi, non solo di saluto, sono stati fatti da Gianfranco Comaschi e Roberto Cerrato, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Associazione Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato.

Il tema è stato comune per tutti: l’inclusione è ciò che fa la differenza in un territorio e il nostro, essendo così ampio, deve fare un po’ da capofila.

Le proposte sono state molteplici e sono tutte presentate in un libro bianco delle buone pratiche redatto appositamente: “La tutela dell’autenticità di un paesaggio vivente tra tradizione, innovazione e globalizzazione del sito UNESCO”.

"L’eccellenza di un territorio non può convivere con situazioni dove la dignità umana viene meno. Questo progetto è il primo passo verso una migliore accoglienza ed integrazione. Ci auguriamo possa divenire un modello di buone pratiche", ha dichiarato il Direttore Cerrato.

Il Presidente Comaschi, invece, ha concluso l’evento con un monito ben preciso: "Circa sessant’anni fa, i nostri nonni sono partiti per tentare la sorte in terre lontane. A qualcuno di loro è andata bene, a qualcun altro no. Eppure, se pensiamo a loro, quello che ci auguriamo è che abbiano fatto fortuna, la fortuna che si meritavano. Per gli immigrati che arrivano qui, il discorso è il medesimo. Dobbiamo supportarli nella loro ricerca della fortuna, accogliendogli e integrandoli".

 

 

 

 

comunicato stampa

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