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Sport | 06 settembre 2022, 15:13

Pedullà sul divorzio con Cuneo Granda Volley: "Auguro il meglio a società e ragazze, era quello che avrei voluto e potuto fare io"

L'ex coach a Targatocn: "Il nostro è un mondo un po' strano, da che parte sta la verità non lo sapremo mai. Ero contento del roster, lo avevamo costruito con Diego Borgna"

Luciano Pedullà con la sciarpa di Cuneo (Foto: Danilo Ninotto)

Luciano Pedullà con la sciarpa di Cuneo (Foto: Danilo Ninotto)

Nessuna polemica, ma allo stesso tempo nessun rimpianto.

A tre giorni dall’improvviso e per certi versi schoccante divorzio con Cuneo Granda Volley, Luciano Pedullà è sereno: Quello che è stato scritto nel comunicato è esattamente ciò che si può dire. Una rescissione consensuale, causata da condizioni che non permettevano di continuare”.

Troppo poco per capire. La società, pur in maniera non ufficiale, ha dichiarato che la causa del divorzio sarebbero le difficoltà “a trovare l’equilibrio tra le rispettive necessità tecniche ed organizzative”.

Cosa significa, Pedullà?

“Onestamente questo deve chiederlo a loro. Da parte mia posso dire che ho ricevuto tante chiamate di persone che mi chiedono come sto: sto benissimo. Anche tanti procuratori, i quali mi hanno detto che la maggior parte, per non dire quasi tutte le giocatrici sono molto dispiaciute per quanto è successo e che stavano lavorando molto bene”.

Non vuol proprio dirci cosa è successo?

“Il nostro è un mondo un po’ strano, questo lo sappiamo bene. Da che parte stia la verità non lo sapremo mai, ma non so a cosa si riferiscono quando parlano di ‘necessità tecniche ed organizzative’. Forse non da tutti era condiviso il fatto che stessimo lavorando bene.

Cosa ha detto alle ragazze?

“Nulla, perché eravamo d’accordo di ritrovarci in palestra stamattina (martedì 6 settembre) dopo due giorni di riposo concordati da tempo. Oggi sarò a Cuneo per ritirare le mie cose e passerò a salutarle. Ci tengo”.

Come stava procedendo il lavoro?

Avevamo finito un periodo di preparazione fisica intenso, in piscina e sulla sabbia, passando per un lavoro metabolico e di condizionamento organico. Restava la parte con i pesi: il preparatore atletico Giorgio Borghi stava facendo un lavoro eccellente. Voglio sottolineare che Giorgio è un grande professionista, con lui mi sono trovato molto bene. In settimana avremmo iniziato la preparazione mirata al gioco, saremmo andati avanti in questa direzione”.

Sia sincero: è stato davvero un fulmine a ciel sereno?

“Qualche segnale c’era stato”.

Era contento del roster a sua disposizione?

"La squadra è stata costruita in accordo con Diego Borgna, ci siamo confrontati costantemente. Ero contentissimo delle ragazze, con le quali stavo lavorando molto bene. Un gruppo molto equilibrato e competitivo, senza scommesse da portare avanti”.

Coach, lei rischia di passare alla storia come la meteora più fulminea su una panchina di A1.

"C’è stato un precedente con Dragan Nesic a Caserta, ma in quel caso si trattò di dimissioni”.

La storia di Caserta non fu molto fortunata. 

Non darò mai nessun segnale per dire ‘speriamo non vadano bene le cose’. Non è nel mio stile e, obiettivamente, neppure nella mia reale volontà. Non augurerò mai, davvero mai sfortuna a nessuno e tanto meno a Cuneo: alla società e alle ragazze auguro il meglio. Questo era quello che avrei voluto e potuto fare io”.








Cesare Mandrile

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