Sembra non finire mai la diatriba 'occitana' sul bando regionale "Borgo dei Borghi", che vede il Comune di Ostana battagliare per richiedere la sospensiva del procedimento che - in qualità di ente vincitore - ha assegnato 20 milioni di euro a Elva. Dopo essersi rivolto al Tar del Piemonte, il Comune ha deciso di appellarsi al Consiglio di Stato.
La decisione è stata assunta in maniera non ufficiale dall'amministrazione comunale dopo l'incontro con la popolazione tenutosi sabato 4 giugno alle 10.30. Contestualmente, la sindaca Silvia Rovere ha illustrato le motivazioni dietro le recenti prese di posizione: non una campagna contro il comune di Elva ma una questione di “giustizia, coerenza e trasparenza”.
- Le incongruenze del bando: il distacco è di due soli puntiIl bando ha infatti assegnato 84 punti a Elva e 82 a Ostana. Ma la sola analisi dei progetti ha accordato ai due enti, rispettivamente, 40 e 42 punti; dirimenti i punti assegnati su altri paramenti, discussi dall'amministrazione ostanese, tra cui quelli assegnati alle aree svantaggiate e disagiate: sei, il massimo, a Elva e due punti a Ostana (come Revello, Lanzo e Santo Stefano Belbo). Ostana ha quindi fatto ciò che hanno fatto praticamente tutti i comuni d'Italia che hanno raggiunto il secondo posto, ovvero tentare il ricorso per ottenere la visione dei verbali.
Il cuore delle ragioni portate avanti dal Comune - e dall'avvocato e residente Teresio Bosco, che le difende senza richiesta di oneri - è che nessuno, soprattutto il Tar, abbia dato torto a Ostana ma "soltanto" avallato la scelta della Regione.
Ma la maggior parte delle critiche al corso d'azione ostanese riguardano la perdita del "senso d'unità" da parte delle valli occitane della provincia.
- Rinaudo: "Elva rischia lo spopolamento, non possiamo perdere tempo"
A seguito dell'incontro il sindaco di Elva Giulio Rinaudo ha prodotto una lettera: "Elva vive una realtà difficile, lo spopolamento , l'isolamento, la solitudine, e se non si dà, presto e forte, un pugno a questa realtà, languirà lentamente ma inesorabilmente. Il bando era ed è ancora il nostro ‘sogno’ per dare speranze ai pochi giovani che ancora vi abitano, portare cultura in una realtà ricca di storia, la sfida in progetti per le nostre terre e le valli vicine, offrire nuove possibilità di lavoro e di insediamento".
"Questa nuova impugnazione potrebbe forse portarci alla perdita del bando? Ci sono rigorosi tempi da rispettare. Sarebbe davvero la sconfitta di tutti, in primo luogo delle nostre genti, delle nostre terre - si legge ancora nella lettera - . Intanto oggi, è certo, un ricorso sospenderebbe tutto ad Elva, che ha convinto prima la Regione e poi il Ministero della Cultura. Il sindaco di Ostana ha detto di non volersi arrendere ‘per non essere ricordata per aver perso 20 milioni per soli due punti’. Ci auguriamo di non essere ricordati un giorno come quelli che hanno perso tutto".
- Silvia Rovere: "Ostana non paghi la superficialità della Regione"
"Dire che a causa del nostro percorso, a rimetterci, è e sarà la montagna non è esatto - ha detto la sindaca Rovere - . I ricorsi al Tar di solito hanno una durata dai due ai sei anni e insieme alla sospensione della delibera della Regione Piemonte noi abbiamo chiesto che il ricorso, una volta conclusa la sospensione, venga risolto in tempi più rapidi, un mese e mezzo circa. Insomma, chiediamo di attendere la fine dell'estate".
"Non credo salterebbe tutto con una pausa di 3-4 mesi, soprattutto perché a oggi non c'è il decreto ministeriale di emanazione delle risorse e nessuno ha cominciato a lavorare davvero con le risorse del bando - ha concluso la sindaca - . Potevamo lasciar perdere oppure onorare il nostro ruolo di amministratori, e secondo noi è chiaro come le incongruenze operate dalla Regione si rivelino progessivamente. Non abbiamo nulla da eccepire al progetto presentato da Elva, che è valido quanto il nostro, ma rileviamo da parte della Regione superficialità e frettolosità. Che hanno portato a errori che non si possono, sinceramente, far pagare a Ostana".